Roma – Due giorni di lavori per fare il punto sull’Italia digitale, in una kermesse romana organizzata da The Innovation Group, Agid, Assinform, Confindustria Digitale, Fondazione Astrid e Gruppo Maggioli: autorità del Governo, della Pubblica Amministrazione, esponenti politici impegnati nell’ambito dell’innovazione, responsabili delle principali Agenzie, presidenti e amministratori delegati delle maggiori imprese di Ict e telecomunicazioni, economisti, docenti universitari ed esperti del mondo digitale e delle nuove tecnologie, si sono confrontati in una discussione costruttiva e critica.
L’Italia è recentemente entrata nel gruppo dei fast mover nella classifica dell’I-Com, la progettualità è avviata, alcuni progetti infrastrutturali di digitalizzazione della Pubblica amministrazione e del Paese sono in corso (come per esempio banda ultralarga, Spid, Pago Pa) ed emerge la consapevolezza che è il momento di focalizzarsi sulla esecuzione più che sull’indirizzo, migliorando la velocità di attuazione dei progetti e aumentando le competenze, investendo in ricerca per creare un patrimonio intellettuale da capitalizzare per il futuro.
Uno dei temi caldi della discussione è la produzione di leggi legate al digitale. Il nuovo Cad (Codice dell’Amministrazione Digitale), diventato legge lo scorso settembre, è sicuramente un tassello fondante il processo di digitalizzazione dei servizi e del Paese. “Occorre delegiferare in modo importante: meno codici e più codice”, ricorda a questo riguardo Guida Scorza, Managing Partner di E-Lex Studio Legale, sottolineando come questo sia il momento di agire concretamente nella trasformazione digitale del Paese, senza irrigidire ulteriormente il processo con un’intensa attività legislativa.
Elemento strategico della nuova fase per favorire l’adozione massiva del digitale nel Paese, è la creazione di ecosistemi e aggregatori di nuovi servizi, per favorire la cooperazione tra aziende, cittadini ed enti locali: il fascicolo sanitario elettronico, il sistema dei trasporti sono solo due tra gli esempi più urgenti. Attualmente in Lombardia è disponibile un unico abbonamento per i treni NordCom, a cui si sono aggiunti altri 50 operatori del trasporto, e il vantaggio per i viaggiatori è concreto.
Una accelerazione dell’utilizzo di pagamenti elettronici e delle tecnologie che garantiscono la sicurezza sono gli elementi indispensabili per consentire una vera adozione dei servizi digitali da parte di tutti i cittadini.
“Bisogna innovare” afferma il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, “mettendo a disposizione delle aziende gli strumenti e le competenze per farlo. Noi in Lombardia abbiamo la copertura della banda larga del 96%, ma non basta. Anche in questo caso siamo pronti: sono stati stanziati 450 milioni di euro per la banda ultra larga in Regione. L’obiettivo rimane sempre quello di dare al cittadino il servizio migliore al costo migliore”.
“L’attuale livello di crescita del Paese ci fa immaginare che nei prossimi anni sia possibile chiudere il gap di competitività del nostro Paese: questo è l’obiettivo” ha affermato Antonello Giacomelli, Sottosegretario del Ministero dello Sviluppo Economico. “Il Paese non si può più permettere e non permetterà più che il percorso di trasformazione digitale venga vincolato dalla volontà dei singoli, il percorso è stato imboccato”.
“Tutti in Europa considerano il digitale e il digital single market degli strumenti per la crescita e la competitività. Il digitale genera integrazione e valorizza il potenziale” dice Andrea Servida, Head of Unit “eGovernment and Trust”, DG Connect della Commissione Europea. “Dopo questo incontro torno a Bruxelles con un senso di fiducia. Oggi in Italia c’è una sensibilità, un’energia diversa. Chiaramente la tenacia deve essere mantenuta: dobbiamo correre, dobbiamo cambiare il modo in cui si corre: abbiamo tutti gli elementi per cambiare il modo in cui si corre, ma dobbiamo correre insieme”.
A supporto del confronto, la pubblicazione del Rapporto Digitale italiano che trovate qui.