Bruxelles – Una Brexit “differenziata”, in particolare nell’evenienza di una “Brexit dura”: questa è la proposta del ministro scozzese per la Brexit Michael Russell. In occasione di un evento svoltosi all’European Policy Centre (Epc) di Bruxelles, Russell ha insistito sull’importanza di adottare accordi eterogenei con i vari stati che compongono il Regno Unito, in particolare con la Scozia, nel processo di separazione dall’Ue: è “molto importante che il Regno Unito riconosca o accetti la necessità di una soluzione differenziata”, ha sostenuto il ministro. Secondo Russell, una Brexit “molto morbida” potrebbe funzionare per la Scozia: “Un’uscita indifferenziata è inaccettabile” e, avverte, potrebbe portare ad un secondo referendum per la separazione della Scozia dal Regno Unito. Durante il discorso, il ministro ha sottolineato che la lettera per l’avvio delle procedure d’uscita dall’Ue (regolamentate dall’articolo 50 dell’Accordo di Lisbona) che il Primo ministro inglese Theresa May spedirà a marzo 2017, dovrà includere degli impegni per avviare la negoziazione di condizione speciali per la Scozia. “Non abbiamo chiesto noi di essere in questa posizione”, ha spiegato Russell, “ma dobbiamo rispondere come una nazione razionale focalizzata sul proprio interesse, che sarebbe danneggiata da un qualsiasi ritiro e, in particolare, da un ritiro duro”.
L’Ue, in ogni caso, appare essere piuttosto riluttante nel concedere un trattamento speciale di qualsiasi tipo alla Scozia, sia perché i negoziati ufficiali per la separazione del Regno Unito non sono ancora stati avviati, sia a causa del timore che una tale soluzione possa incoraggiare altri movimenti secessionisti in Europa.