Bruxelles – Visti gli ostacoli sempre più evidenti sul cammino di Ankara verso l’Unione europea, Recep Tayyp Erdogan sembra preparare un’alternativa. Il presidente turco ha dichiarato che la Turchia non deve entrare “a tutti i costi” nell’Unione europea, ma potrebbe invece aderire allo Sco, l’organizzazione per la cooperazione di Shanghai nata nel 2001 che ha tra gli obiettivi quello di combattere l’islam radicale e il traffico della droga del vicino Afganistan.
Della nuova embrionale “unione euroasiatica” fanno parte Cina, Russia, Kazakistan, Kirghizistan,Tagikistan, già membri dell’alleanza “Shangai 5”, insieme all’Uzbekistan, l’India e il Pakistan. Un’Unione che potrebbe essere meno esigente di quella europea e a cui Ankara tenta invano da anni di aderire. “La Turchia prima di tutto dovrebbe sentirsi più a suo agio con l’Ue e non fissarsi” sull’adesione, ha dichiarato Erdogan parlando ai giornalisti. “Alcuni potrebbero criticarmi, ma è la mia opinione”, ha aggiunto, domandandosi; Per esempio potrei dire: perché la Turchia non entra nello Shanghai 5?”. Per il premier potrebbe far parte di questo gruppo “consentirà alla Turchia di agire in maniera più libera”. Il capo di stato turco ha spiegato di averne già discusso con il presidente russo Vladimir Putin e con quello kazako Nursultan Nazarbayev.
Erdogan insomma potrebbe preferire l’alleanza di Shanghai a quella di Bruxelles, alla quale ha mandato un messaggio preciso: “Decida entro la fine dell’anno”. Tuttavia, ha precisato: “Un passo avanti verso la Sco non implica la fine delle relazioni della Turchia con un’altro Stato”. Gli altri paesi di Shangai, dal canto loro, sembrerebbero pronti a valutare di buon grado una richiesta turca in tal senso. Il portavoce del ministro degli Esteri cinese ha definito Ankara già un “partner nel dialogo” del blocco e ha anticipato: “Siamo disposti con gli altri membri dell’Organizzazione di Shangai per la cooperazione, e in accordo con le regole dei suoi documenti legali, a studiare seriamente” una eventuale domanda di adesione “sulla base di una valutazione del consenso”.