Bruxelles – A volte un divorzio unisce più di un matrimonio. È il caso dei cittadini europei che, dopo il voto del Regno Unito sulla Brexit, oggi si sentono un po’ più vicini all’Unione europea, britannici inclusi.
Secondo l’ultimo rapporto realizzato dalla fondazione Bertelsmann aggiornato ad agosto, che ha coinvolto oltre dieci mila cittadini in tutti i Paesi europei, la percentuale dei cittadini Ue che vogliono restare nell’Unione è passata dal 57% di marzo al 62% di agosto.
Un cambio di sensibilità particolarmente evidente nel Regno Unito. Oggi il 56% dei britannici vorrebbero rimanere nell’Unione europea. Solo a marzo, tre mesi prima del referendum del 23 giugno, il 49% di loro voleva mantenere il legame con Bruxelles, percentuale poi scesa al 48% al momento del voto per il “Remain”, mentre il 52% dei sostenitori del “Leave” decideva le sorti del Paese decretandone l’uscita dell’Ue. “Sembra che l’imminente Brexit sia stata la migliore pubblicità fatta all’Ue”, ha commentato Aart De Geus della Bertelsmann Foundation.
Il sentimento europeista è cresciuto soprattutto in cinque dei sei Paesi più grandi d’Europa: Regno Unito, Germania, Polonia, Francia, e Italia. Al primo posto per fiducia verso l’Ue si colloca la Polonia, la maggiore beneficiaria di fondi europei, in cui il consenso verso l’Unione europea è diffuso tra il 77% dei cittadini, 9 punti percentuali in più rispetto all’ultima rilevazione di marzo. Anche la Germania registra una percentuale elevata di gradimento verso l’Ue. Nel Paese di Merkel, ricandidato al suo quarto mandato come Cancelliere, l’Europa piace al 69% dei cittadini. A seguire ci sono i britannici con il 56%, segue la Francia, 53%, e l’Italia con il 51% dei cittadini che continuano a vedere un futuro nell’unione tra Stati.
Inoltre, un sondaggio commissionato dal quotidiano “La Stampa” sul nostro Paese ha rivelato che il 56% degli italiani non seguirebbe il modello Brexit, ma preferirebbe che su temi come questi fossero i politici eletti a decidere e non i cittadini. Dallo studio emerge anche che l’Europa per gli italiani non sarà perfetta, ma è considerata una necessità, con qualche cosa da cambiare per il 57,5%.
L’unico grande Paese europeo che, invece, va nella direzione opposta è la Spagna, che registra un calo di fiducia verso Bruxelles: dal 71% di marzo si è passati al 68% di agosto.