Roma – “Il sistema Italia non paga le imprese, siamo il peggior pagatore d’Europa, come si può pretendere che le imprese siano in prima linea a pagare le tasse?”. Con questa domanda ha dato via al suo intervento nel panel sul ruolo delle Pmi in Italia e in Europa, il deputato del Movimento 5 Stelle Mattia Fantinati, nella seconda giornata di How can we govern Europe, il forum organizzato da Eunews a Montecitorio. “Una delle mie prime battaglie era quella per fare in modo che se un’impresa vanta crediti dallo Stato deve poter compensare, non dico con le tasse che sarebbe bellissimo, ma almeno sulla cartella esattoriale”, ha raccontato. Ma questa proposta “quando l’ho fatta in senso strutturale è stata bocciata”, e “così ogni anno la propongo per quello successivo, e in questo modo sono riuscito a farla passare e questa è almeno una piccola vittoria, anche se non mi arrenderò”, ha continuato.
Così come per i cosiddetti “cervelli in fuga”, anche per le aziende c’è lo stesso fenomeno in quanto, ha affermato, “se lo Stato non dà credito e non paga, molte aziende se ne vanno all’estero, dalla mia terra, il Veneto, se ne sono andate tantissime”. E quando le aziende lasciano l’Italia non delocalizzano solo dove il lavoro costa di meno. Non è quella la valutazione principale che fanno, perché i dati dimostrano che “moltissime vanno anche Paesi Ue come la Germania, dove il cuneo fiscale è inferiore e lo Stato aiuta le imprese”.
Il presidente di UnionCamere, Ivan Lo Bello, ha posto invece l’accento sula necessità della digitalizzazione affermando che “la sfida è promuovere un ecosistema dell’innovazione”, in quanto “il tema del digitale è il futuro del nostro Paese e lo dobbiamo spiegare ai giovani”. L’Italia per questo deve “mettere in campo dei progetti per far capire al nostro Paese che le imprese saranno sul mercato solo se entreranno in internet”, bisogna “scommettere sull’economia digitale”.