Roma – Donald Trump ha vinto perché “ha colto il messaggio di disperazione”, che veniva lanciato da “gente con le scarpe sporche di fango”, un messaggio che “i democratici non avevano colto”. Se ne è detto convinto Franco Frattini, attuale presidente del Sioi, ex ministro degli Esteri ed ex vicepresidente della Commissione, parlando ad How can we govern Europe, il forum organizzato da Eunews a Montecitorio. L’attuale presidente eletto degli Usa “ha meglio compreso la complessità americana, e le domande rimaste senza risposta in chi come Hillary Clinton ha vissuto per almeno 30 anni in un establishement che avrebbe dovuto darle delle garanzie”. I democratici non hanno capito il colpo dato a “gente con scarpe sporche di fango che si è sentita dare del ‘miserabile’ per aver appoggiato Trump da Clinton, una donna accusata (a torto o a ragione) di finanziamenti sospetti all’Arabia Saudita per coprire atti collegati anche all’11 settembre”, ha affermato Frattini.
Quello che farà davvero Trump “lo giudicheremo alla prova dei fatti”, ma bisogna riconoscere “chiaramente” per l’ex ministro degli Esteri che “un operaio disoccupato degli Usa che scopre che si può portare nel Paese un’auto cinese che costa la metà di un’auto americana, e questo operaio a Detroit lavora in un distretto industriale che sta chiudendo, quando arriva un presidente che dice ‘metto 49% di dazi’, anche se non lo potrà fare, questo dà speranza che qualcuno abbia colto i suoi problemi”.
Allo stesso modo per Frattini, “quando Trump esagerando dice che taglia fondi Nato del 25%”, cosa che pure “non riuscirà a fare perché l’industria Usa della Difesa non accetterà un crollo dei fondi”, se noi consideriamo che oggi gli Stati Uniti “pagano il 72% degli asset Nato, e il resto gli altri Paesi tutti insieme”, anche qui “il richiamo al fatto che dobbiamo assumerci le nostre responsabilità non è tanto sbagliato”.