La plenaria chiede una strategia comune. Toia (S&D): “Ma non ci saranno nuove istituzioni”
Il commissario De Gucht promette: “A luglio valutazione d’impatto poi saranno prese decisioni”
Sei Stati europei, sette regioni italiane: istituzioni e popoli diversi che si trovano a cooperare ormai da decenni. Ora, secondo il Parlamento europeo, è arrivato il momento di dare una forma più definita alla collaborazione che già esiste nei territori alpini riconoscendo la Macroregione delle Alpi. A chiederlo quattro diverse proposte di risoluzione approvate dall’Aula di Strasburgo.
Il 29 giugno 2012 la Conferenza delle regioni alpine ha indicato con chiarezza, nel proprio documento di iniziativa, di auspicare l’applicazione di una strategia macroregionale per le Alpi, ha ricordato in aula Danuta Maria Hübner, presidente della commissione per lo Sviluppo regionale, che ha presentato l’interrogazione. “Un approccio – ha spiegato – che consentirebbe di sfruttare appieno le potenzialità di questa parte d’Europa e di affrontare sfide che non rispettano frontiere politiche”.
“La Commissione affronta un’analisi dettagliata con una valutazione d’impatto sulla strategia che sarà presentata a luglio, poi saranno prese delle decisioni” promette il commissario per il Commercio Karel De Gucht. “Anche prima è ovvio che alcuni programmi possano essere utili a livello di coordinamento – ammette – ma è importante che non ci siano solo collaborazioni tematiche e settoriali ma una grande collaborazione generale con la partecipazione dei fondi europei di sviluppo”. Una riunione della macroregione, ricorda il commissario, si è tenuta a Milano a febbraio 2013: si cerca di individuare piano che dovrebbe essere presentata al Consiglio in dicembre 2013.
“La nascita della Macroregione alpina che metta al suo centro la montagna creerà sinergie nella programmazione dei progetti e delle soluzioni e porterà ad un utilizzo congiunto e più efficace delle risorse” ha affermato Patrizia Toia (S&D), intervenendo in Aula. “Ciò che è chiaro, anzi chiarissimo – ha aggiunto – è che non ci saranno nuove istituzioni, né nuove risorse aggiuntive. Nessuno quindi pensi a strumentalizzazioni o a una rappresentazione in malafede di questo progetto”.
Diverso il punto di vista dell’europarlamentare leghista Mara Bizzotto: “Il riconoscimento ufficiale della Macroregione Alpina permetterebbe finalmente a queste Regioni, tra cui il Veneto, di interfacciarsi direttamente con le Istituzioni europee e di gestire in modo autonomo, rispetto allo Stato centrale, le risorse provenienti dallUe per progetti comuni relativi allAmbiente, al Turismo, ai Trasporti e allEnergia”.
Letizia Pascale