Bruxelles – “Se pensi di essere stato vittima dei comportamenti di funzionari impegnati in attività di Frontex e pensi che uno o più diritti fondamentali siano stati violati in queste operazioni”, allora l’agenzia europea per il controllo delle frontiere ti offre il servizio “Complaints”, cioè “reclami”. Chi pensa di avere subito una violazione o chi, come un avvocato, un familiare o un’organizzazione, voglia aiutare la vittima di un abuso a denunciarlo, da oggi può dirlo direttamente a Frontex, compilando un modulo e inviandolo all’Ufficio dei Diritti fondamentali dell’agenzia Ue attraverso l’e-mail complaints@frontex.europa.eu.
Si tratta di un servizio on line nato lo scorso 6 ottobre, quando Frontex si è trasformato nella nuova Agenzia europea di guardia costiera e frontiera, e permette a chi lo voglia di avanzare dei reclami, come previsto dall’articolo 72 del Regolamento di attuazione della nuova Agenzia costiera e di frontiera.
I reclami devono essere inviati all’agenzia in forma scritta, senza limiti di lunghezza, “ma è preferibile che tutte le informazioni siano contenute in non più di 15 pagine”, scrive Frontex sul suo sito web. I reclami possono essere scritti in tutte le lingue dell’Unione europea, ma anche in Arabo, Pashto, Urdu e Tigrinya.
Il Direttore della nuova Agenzia europea della guardia costiera e di frontiera Fabrice Leggeri, oggi in audizione presso la Commissione Libertà civili del Parlamento europeo ha spiegato che in questo periodo Frontex sta chiedendo “alle autorità nazionali di nominare soggetti indipendenti sui diritti umani che agiscano da intermediari con l’ufficio dei diritti fondamentali di Frontex. A dicembre è prevista una riunione a Bruxelles in cui Frontex incontra i rispettivi intermediari nazionali”, ha aggiunto.
Il nuovo meccanismo di reclamo presentato dal Direttore Leggeri come “un’importante operazione di trasparenza” da parte dell’Agenzia, non è proprio così facile da utilizzare e ancora di più da trovare all’interno del sito. Compare nella sezione “contatti”, ma bisogna spulciare un pò prima di accorgersene. Ska Keller, europarlamentare dei Verdi e tra i relatori ombra del Regolamento sulla nuova Agenzia, ha detto che “sarebbe un fatto positivo che il meccanismo di reclamo fosse più visibile sul sito”.
A voler un sistema in cui poter segnalare eventuali abusi da parte di Frontex era stato anche il Parlamento europeo con l’approvazione di una risoluzione il 2 dicembre del 2015, nonché il Commissario all’Immigrazione Dimitris Avramopoulos che aveva promesso che anche l’esecutivo si sarebbe impegnato su questo fronte.
“Fino ad oggi non è stato depositato nessun reclamo”, ha informato Leggeri. Questi, tra l’altro possono essere inoltrati da poco più di un mese, in quanto non possono riguardare fatti precedenti la data di entrata in funzioe della nuova Agenzia, il 6 ottobre 2106. Le lettere di denuncia inviate a Frontex su violazioni antecedenti quella data saranno giudicate “inammissibili”.
Per questo non avranno sicuramente risposta dal servizio reclami di Frontex le denunce su violazioni di diritti umani avvenute prima di ottobre, come quella fatta da “WatchTheMed Alarm Phone”, una linea telefonica autorganizzata che aiuta i migranti in mare. Il network di attivisti aveva denunciato un respingimento violento e illegale fatto lo scorso 11 giugno dalla Guardia costiera greca, che dall’isola ellenica di Chios avrebbe rimandato a Cesme, in Turchia, 39 adulti e 14 minori. Il tutto sembrerebbe in presenza di due imbarcazioni di Frontex.
Il servizio on line “Complaints” non dovrà rispondere neppure del caso svelato lo scorso 22 agosto dal giornale “The Intercept” che ha denunciato gli spari sui migranti nell’Egeo con tre siriani feriti. Sul caso oggi in audizione il Direttore dell’Agenzia di frontiera ha ribadito l’estraneità dell’organismo che dirige. “Le nostre imbarcazioni erano testimoni sul posto senza essere state coinvolte”, ha spiegato, “Le nostre imbarcazioni non hanno mai sparato sui migranti, ma solo quando è capitato hanno risposto agli spari dei trafficanti”.