Roma – “L’immobilismo è impossibile oltre che pericoloso”, l’Unione europea “deve innovare in tutti i campi della politica economica”. Lo sostiene il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, nel suo intervento a ‘How can we govern Europe?’, la due giorni di dibattiti sul futuro dell’Ue organizzata da Eunews a Montecitorio. Il numero uno di Via XX Settembre sottolinea il periodo di “insicurezza economica” e “incertezza politica” e critica “la scelta di politica economica di molti dei governi” europei, improntata a un “atteggiamento di attesa” di fronte alle prossime scadenze elettorali in Olanda, Francia e Germania.
In questo scenario, l’unico attore che sembra seguire i “suggerimenti avanzati più volte dall’Italia”, indica Padoan, è la Commissione europea, che “con la ‘fiscal stance’ che ha voluto sottolineare ieri” per l’eurozona nel suo complesso, ha fatto “quello che dovrebbe fare un ministro delle Finanze dell’area euro”. Il merito delle indicazioni arrivate ieri da Bruxelles, secondo il titolare del Tesoro, è quello di inserire “la gestione della politica economica nazionale in una visione di insieme”, considerando gli effetti che le scelte di un singolo Paese hanno sull’intera area a moneta unica.
In particolare, Padoan apprezza che la “raccomandazione della Commissione europea” suggerisca una politica economica “più espansiva, nella misura consistente dello 0,5%” del Pil totale dell’eurozona. Una proposta che, secondo Marco Buti, direttore generale della Dg Affari economici della Commissione, indica “che la Bce è stata lasciata in questa fase troppo sola e che serve una politica economica più proattiva” da parte dei Paesi membri che hanno spazi di bilancio per aumentare gli investimenti.