Bruxelles – È stato arrestato a Mosca Alexey Ulyukayev, ministro dell’economia della Federazione russa: l’accusa è l’aver ricevuto una tangente di 2 milioni di dollari per esprimere un giudizio positivo nei confronti della compagnia petrolifera Bashneft. Grazie alla valutazione positiva del ministro, la società petrolifera Rosnef, la cui maggioranza azionaria è nelle mani del Cremlino, ha potuto completare l’accordo per l’acquisto della quota del 50% di Bashneft per 330 miliardi di rubli (5 miliardi di dollari) nel mese di ottobre.
Ulyukayev detiene la carica di ministro dell’economia da giugno 2013 e risulta essere il più alto esponente politico del governo russo finito in carcere dal fallito colpo di stato del 1991, volto a destituire l’allora presidente dell’Unione sovietica Michail Gorbačëv.
Il ministro è stato fermato nel momento in cui richiedeva la tangente ed “è stato arrestato durante la notte, subito dopo l’interrogatorio”, ha riferito uno dei membri del comitato investigativo che fa riferimento direttamente al presidente russo Vladimir Putin. Le prove dell’accusa sono abbastanza consistenti, ma per il momento non sono state divulgate informazioni più dettagliate. Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, si è limitato a definire le accuse rivolte a Ulyukayev come “molto serie” e che pertanto necessitano “di prove molto serie” sulle quali “in ogni caso solo un tribunale può decidere”.
Tramite un portavoce, la Bashneft ha dichiarato che non teme che l’arresto possa nuocere all’accordo per l’acquisizione da parte della Rosnef, operazione che negli scorsi mesi non aveva mancato di sollevare tensioni all’interno del governo russo: se da un lato Igor Sechin, il capo di Rosneft e stretto collaboratore di Putin, aveva fatto molte pressioni per ottenere l’autorizzazione ad acquisire le quote di Bashneft, dall’altro diversi membri del governo, in stretti rapporti con il primo ministro Dimitri Medvedev, si erano opposti alla conclusione dell’accordo nel timore che l’acquisizione potesse impedire la partecipazione agli investitori privati nella proprietà dell’azienda.