Roma – Nel terzo trimestre 2016 il Pil dell’Italia è cresciuto dello 0,3% e la crescita acquisita per l’anno in corso è dello 0,8%, in linea con le più recenti previsioni del governo. Lo certifica la stima preliminare pubblicata stamane dall’Istat, che rispetto al terzo trimestre 2015 segnala un aumento del Prodotto interno lordo dello 0,9%. Dati positivi rispetto alla crescita zero del trimestre precedente, e commentati con un tweet dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi, secondo il quale “con le riforme sale il Pil, senza riforme sale lo spread”.
Con le riforme sale il Pil, senza riforme sale lo spread. Avanti tutta, l’Italia ha diritto al futuro #passodopopasso
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 15 novembre 2016
A trainare la ripresa, segnala Istat, sono stati i comparti dell’industria e dei servizi, mentre l’agricoltura ha fatto segnare un calo. La crescita registrata dal nostro Paese tra luglio e settembre è identica a quella fatta segnare nello stesso periodo dall’eurozona nel suo complesso (+0,3%). Il confronto rispetto al terzo trimestre 2015, con un +1,6% per l’area della moneta unica, indica invece che l’Italia mantiene un passo più lento rispetto ai partner.
A destare sorpresa sono i dati diffusi dall’istituto di statistica tedesco, dai quali emerge che la Germania è cresciuta dello 0,2%, la metà rispetto al trimestre precedente e uno 0,1% i meno rispetto alle attese. A segnare il rallentamento è in particolare il calo delle esportazioni, da sempre cavallo di battaglia dell’industria tedesca e adesso in affanno a causa della diminuzione della domanda a livello internazionale. Rispetto al terzo trimestre 2015, l’economia di Berlino cresce dell’1,7%, e a fine anno l’aumento del Pil dovrebbe attestarsi all’1,8%.