Bruxelles – Chiuso l’Accordo di Parigi con cui 197 paesi hanno deciso d’impegnarsi a contenere l’aumento della temperatura media globale entro i 2°C, ora l’attenzione si sposta sul Marocco. Per raggiungere questo traguardo, gli Stati si sono impegnati a tracciare una road map che sarà decisa durante la Conferenza sul clima delle Nazioni unite (Cop22) di Marrakech, che è cominciato lunedì 7 e andrà avanti fino a venerdì 18 novembre.
Alla conferenza sul clima partecipa anche una delegazione ufficiale dell’Unione europea, composta da membri di Commissione Ue, Parlamento europeo e Comitato delle regioni. Conclusa la settimana considerata più tecnica, da lunedì 14 comincia la fase più politica della conferenza. Per la Commissione Ue saranno in Marocco i commissari al Clima, Ambiente e Cooperazione internazionale, Karmenu Vella, Miguel Arias Canete, e Neven Mimica. Il Parlamento europeo si recherà in Marocco con una delegazione di 12 eurodeputati che discuteranno dei punti chiave dei negoziati e incontreranno i rappresentanti degli altri parlamenti, ma anche le ong locali e internazionali e membri del mondo dell’industria.
A guidare la delegazione del Comitato europeo delle regioni, oltre al presidente Markku Markkula, sarà il presidente della Regione Sardegna, Francesco Pigliaru, in qualità di presidente della commissione Ambiente del Cdr.
“A Marrakech lavoreremo per l’implementazione dell’Accordo di Parigi”, ha dichiarato Giovanni La Via (Ppe), capo delegazione del Parlamento Ue in quanto presidente della commissione Ambiente. “Cerchiamo di farlo diventare vincolante, ma è evidente che i contributi nazionali attualmente sul tavolo non sono sufficienti a raggiungere l’obiettivo di limitare il cambiamento climatico al di sotto dei 2 gradi”, ha aggiunto.
Quello che deve uscire dall’incontro di Marrakech, secondo Jo Leinen (S&D), vicepresidente della delegazione parlamentare in missione in Marocco, è che non si può tornare indietro. “L’Accordo di Parigi non è irreversibile”, ha dichiarato, “l’Unione europea deve avere un ruolo centrale in questo processo ed essere mediatore tra i Paesi del nord e quelli del sud”. I negoziati di Marrakech si concentreranno principalmente su temi come l’aiuto ai paesi in via di sviluppo, lo sviluppo tecnologico e finanziario e il potenziamento delle loro capacità.