Ancora una volta gli analisti non hanno capito cosa stava succedendo. Non lo hanno capito in Europa e non lo hanno capito negli Usa. Un’analisi della stampa statunitense dimostrerebbe che solo due quotidiani si sono schierati apertamente con Donald Trump, il che dimostra, anche, che la stampa non influenza più i cittadini (e nemmeno ne intercetta i sentimenti) come accadeva una volta. E i cittadini che leggono i giornali (che sono anche sempre meno) a loro volta non influenzano più quelli che non lo fanno, nella catena delle relazioni sociali.
E i sondaggi sono stati quasi tutti sbagliati, per l’ennesima volta. E’ grave, perché questo dimostra uno scollamento quasi totale della società dalla sua classe dirigente, da coloro che la guidano e coloro che la studiano. E’ cambiato evidentemente tutto.
Ad avvicinarsi di più ai risultati delle presidenziali sono stati coloro che hanno analizzato anche i social network, come Twitter, o Facebook, o i commenti sui siti di informazione o di discussione. Perché? Perché hanno capito che se anche i contenuti, le ragioni di chi li usa spesso sono del tutto “ignoranti”, nel senso che sono persone non istruite, non qualificate per esperienza o studi, non sono opinion leaders, sono però “Le persone, I cittadini”, sono quelli che poi vanno a votare, indipendentemente dai perché fanno una scelta o l’altra.