Bruxelles – Sarà Donald Trump a guidare gli Stati Uniti d’America per i prossimi quattro anni. Il candidato repubblicano ha stravinto contro la democratica Hillary Clinton, superando alla grande la quota di 270 delegati necessari all’elezione formale.
“Ho appena ricevuto una telefonata da Hillary Clinton. Si è congratulata con noi, ha detto noi, e io mi sono congratulato con lei e la sua famiglia per una campagna elettorale dura. Hillary ha lavorato tanto per il nostro paese e ha fatto molto per il nostro paese. Adesso dico ai repubblicani, ai democratici e agli indipendenti di unirsi. Sarò il presidente di tutti gli americani”. Lo ha detto Donald Trump annunciando la sua vittoria alle elezioni di ieri, parlando nella sala del suo quartier generale all’Hilton hotel di New York.
Trump si è poi rivolto a quegli americani che non hanno votato per lui, “qualcuno ce n’è”, ha detto, prima di invitarli “a dare consigli e lavorare insieme per unire l’America”. “Il nostro è stato un movimento incredibile, di milioni di persone, che vogliono un futuro migliore, composto – ha sottolineato – da americani di di ogni razza e religione”. Trump ha poi continuato con altre parole tranquillizzanti: “Metteremo l’interesse dell’America avanti, ma Saremo giusti con tutti i popoli e tutte le altre nazioni, cercheremo terreni comuni per creare partenariati e non conflitti”.
L’Alta rappresentante per la politica estera dell’Unione europea in un tweet inviato appena i risultati sono stati chiari ha scritto che “I legami con gli Stati Uniti sono più forti di qualsiasi cambiamento nelle politiche. Continueremo a lavorare insieme, riscoprendo la forza dell’Europa.
EU – #US ties are deeper than any change in politics. We'll continue to work together, rediscovering the strength of Europe
— Federica Mogherini (@FedericaMog) November 9, 2016
Il benvenuto al nuovo presidente degli Stati Uniti d’America arriva anche da una lettera indirizzata al nuovo inquilino della Casa Bianca nella quale il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker e del Consiglio europeo Donald Tusk esprimono “sincere congratulazioni” a Donal Trump.
“La partnership strategica tra Unione europea e Stati Uniti è fondata sui valori condivisi di libertà, diritti umani, democrazia e dell’economia di mercato”.
Dopo che Trump è arrivato alla Casa Bianca, Juncker e Tusk ribadiscono la necessità di rafforzare l’amicizia tra America e Europa. “Oggi è ancora più importante rafforzare le relazioni transatlantiche”, hanno dichiarato in una nota congiunta, “solo collaborando ancora di più l’Unione europea e gli Stati Uniti possono continuare a fare la differenza nell’affrontare sfide senza precedenti come quella contro Daesh, contro le minacce alla sovranità ucraina e alla sua integrità territoriale, contro il cambiamento climatico e l’immigrazione”.
“Fortunatamente”, aggiungono i due presidenti, “la partnership strategica tra Ue e Usa è ampia e consolidata: nei nostri sforzi per assicurare sicurezza energetica e combattere il cambiamento climatico, ma anche negli sforzi per assicurare la sicurezza dei vicini territori dell’Europa dell’Est e del Sud, e nei negoziati per il Ttip”.
La lettera di Juncker e Tusk si conclude con un invito formale rivolto al nuovo presidente degli Stati Uniti d’America affinché “visiti l’Europa il prima possibile per un summit tra Unione europea e Stati Uniti”, aggiungendo che “questo scambio ci permetterà di tracciare la rotta delle nostre relazioni per i prossimi quattro anni”.
Il presidente del Parlamento europeo Martin Schulz in una nota afferma che “l’elettorato americano ha parlato. La vittoria di Donald Trump è inequivocabile e deve essere rispettata. Mi congratulo con lui e il partito repubblicano per la vittoria”.
Secondo Schulz “Trump è riuscito a diventare il portabandiera delle angosce e delle paure di milioni di americani. Queste preoccupazioni devono ora essere affrontate con politiche e proposte credibili. Questa campagna non sarà ricordato come la migliore -sottolinea -. Parole al vetriolo e polarizzazione hanno alimentato questa competizione elettorale. Il presidente Trump avrà l’arduo compito di riunire una nazione divisa”.
Il presidente del Parlamento europeo sottolinea che “la maggior parte delle questioni relative alla prospettiva esterna della futura presidenza Trump sono ancora senza risposta. Dalla Siria all’Iraq, dall’Ucraina alla Libia, il ruolo di Trump nella diplomazia e nello stringere intese sarà testato dal primo giorno e richiederà il giusto mix di responsabilità, moderazione e leadership”.
“La politica globale richiede l’impegno costante degli Stati Uniti per rendere il mondo un posto migliore da lasciare ai nostri figli. Dalla lotta contro il riscaldamento globale al suo impegno per la Nato – dice Schulz -, il mondo attende e spera in una presidenza aperta verso l’esterno che miri a plasmare le relazioni internazionali e la difesa dei valori della libertà e della democrazia”.
Schulz ricorda che l’Ue è il principale partner commerciale degli Stati Uniti. “Insieme – evidenzia -, le nostre economie rappresentano oltre il 40% dell’intero PIL mondiale e quasi un terzo dei flussi commerciali mondiali. La nostra partnership va dalla lotta contro il terrorismo per gli scambi scientifici e accademici. Le relazioni Ue-Usa – conclude – sono una componente chiave della stabilità globale. L’Ue si è impegnata a mantenere questo rapporto. Ci auguriamo che lo stesso valga per il futuro presidente degli Stati Uniti “.
Secondo il capogruppo al Parlamento europeo del Partito popolare Manfred Weber “il messaggio è chiaro: adesso tocca all’Europa. Dobbiamo credere in noi stessi ed essere più responsabili. Non sappiamo cosa ci dobbiamo aspettare dagli Usa. Per la cultura politica europea, questo è un altro allarme. Dobbiamo prendere seriamente in considerazione le preoccupazioni e le paure della gente e dare risposte concrete e realistiche. Non dobbiamo lasciare campo libero ai radicali di tutto il mondo. Non devono essere i vincitori – conclude Weber – in questo tipo di evoluzione”.
“Rispettiamo il voto dei cittadini americani. Ma per noi oggi è un giorno triste. Un giorno triste per il mondo intero”. Così il leader dei Socialisti e Democratici al Parlamento europeo, Gianni Pittella, commenta i risultati delle elezioni americane. Secondo Pittella la vittoria di Donald Trump “è l’espressione di un virus che è profondamente infettato le nostre società, non solo gli Stati Uniti ma anche l’Europa”. Ora, continua il leader dei socialisti, si pone una domanda: “L’Europa sarà spinta a riformarsi e diventerà finalmente un anticorpo capace di combattere questo virus?”. Noi, assicura Pittella, “stiamo lavorando per questo”, perché “il ‘business as usual’ con una politica del passo dopo passo sarebbe un suicidio”. Occorre invece “rivoluzionare l’Ue per dotare l’Europa di strumenti adeguati per fronteggiare le sfide globali”.
Intanto la prima reazione delle borse alle elezioni Usa è un capitombolo mondiale. A Piazza Affari in apertura l’indice Ftse Mib ha perso il 2,36% mentre l’All Share è calato del 2,50%. A Tokyo il Nikkei, l’indice dei 225 titoli guida, ha chiuso con un calo del 5,36% scendendo a 16.251,54 punti. Anche la Borsa di Shanghai chiude in calo. L’indice Composite ha perso lo 0,62% scendendo a 3.128,45 punti. In Italia lo spread tra i Btp decennali e i corrispettivi Bund tedeschi apre in rialzo a 166,3 punti base. Il rendimento dei titoli di Stato italiani è all’1,76%.