Come sicuramente avrete visto, il Comandante Chris Hadfield è tornato sulla Terra.
E se non avete idea di chi sto parlando, vuol dire che ovviamente avete perso una grande occasione di vedere in diretta quella che considero fantastica comunicazione tramite i social media! (Ok, insultare i propri lettori potrebbe non essere il modo migliore per aumentarne il numero ma ormai mi conoscete!)
Comunque, il Comandante Chris Hadfield è un astronauta canadese (come un mio amico canadese mi ha fatto notare con orgoglio). Ha trascorso gli ultimi 5 mesi a bordo della International Space Station (ISS). Da lassù (e con l’aiuto di un bravissimo team di professionisti della comunicazione qui a terra), si è messo a fare il reporter utilizzando Twitter, con tanti video e tantissime fotografie.
I video affrontano problemi abbastanza banali: molto banali in realtà, per esempio come ci si lava i denti, ma il fatto di essere nello spazio li rende estremamente divertenti. Sono stati fatti in modo professionale, con senso dell’umorismo e sono sempre istruttivi.
Ecco alcuni dei più divertenti:
Adesso dovrei fermarmi qui, ma non ci riesco! Eccone ancora un paio:
Alcune delle fotografie della Terra sono incredibili. Ma ha anche scattato delle foto interessanti o divertenti all’interno della stazione.
E poco prima di ritornare ha fatto un video cantando la sua versione della canzone di David Bowie ‘Space Oddity‘.
Il video è diventato virale. Non è bellissimo? E se anche – come protestano alcuni maligni – avesse pre-registrato la sua voce sulla Terra e cantato in playback nello Spazio, che importa?
Quindi, in questi cinque mesi, Comandante Hadfield è diventato una celebrità e viaggiare nello spazio è ridiventato affascinante e di moda: ha quasi un milione di followers su Twitter e i suoi video sono visti migliaia e migliaia di volte. La NASA e la Canadian Space Agency non avrebbero potuto scegliere un promotore migliore e hanno fatto benissimo a permettere che tutto questo accadesse e ad aiutare a realizzarlo. Il mio amico canadese Bruce era particolarmente colpito: normalmente, mi ha detto, le due agenzie spaziali sono sempre state abbastanza tradizionali nella loro comunicazione perchè temono il fallimento o l’incidente più degli astronauti.
Dare ai propri dipendenti lo spazio (ops! non l’ho detto apposta, ve lo giuro!) di esprimersi a modo loro è spesso visto come troppo rischioso, ma in realtà, come mostra questo fantastico esempio, nella maggior parte dei casi si tratta di un ottimo modo per comunicare efficacemente. Naturalmente, il rischio c’è e forse bisognerebbe accettare il fatto che le cose qualche volta andranno storte. Ma in generale questo tipo di approccio più umano e meno restrittivo alla comunicazione è sicuramente più apprezzato e per questo più di successo.
Purtroppo le grandi aziende e le grandi organizzazioni preferiscono molto spesso non correre rischi quando si tratta di comunicazione e quindi autorizzano sono poche persone fidate ad essere creative. Un esempio? L’Unione Europea! Un’ amica – che ci lavora – mi ha mandato il paragrafo che riassume chi può comunicare a nome della Commissione:
“Come regola generale, solo i commissari, i portavoce, i Capi delle Rappresentanze e gli addetti stampa nelle Rappresentanze hanno il diritto di parlare a nome della Commissione europea. In risposta al crescente interesse per i social media, è stato aggiunto a questi anche personale autorizzato in ogni DG, che lavora in stretta collaborazione con i portavoce.”
In risposta al crescente interesse per i social media? Personale autorizzato? Poveri noi. Naturalmente i dipendenti dell’UE possono avere il loro account personale su Twitter e Facebook ma deve essere ben specificato che parlano solo a titolo personale. Capisco che si pensi che sia importante fare molta attenzione quando si tratta di storie specifiche o soggetti controversi, ma nella mia esperienza in questi casi la critica o la condanna arriva lo stesso e poco importa ciò che si è deciso di dire o a chi si è permesso di dirlo!
Immaginate per un attimo se la Canadian Space Agency avesse usato una regola simile a quella della Commissione: conferenza stampa tutti i giorni alle dodici sulla Terra, con il portavoce della CSA portavoce che parla ai giornalisti, magari aiutato da qualche foto, di quello che sta facendo il Comandante Hadfield all’interno dell’ISS e come lo sta facendo! E poi basta. E ora ditemi che non siete felici che la CSA abbia invece scelto di adottare una strategia di comunicazione più individuale e meno istituzionale!