di Sergio Cofferati
Insieme a Massimo Paolucci, Antonio Panzeri, Elly Schlein e Flavio Zanonato, eurodeputati del Gruppo dei Socialisti e Democratici, abbiamo scritto una lettera indirizzata alla Presidenza del Partito del Socialismo Europeo (PSE) in merito alla loro dichiarazione di supporto alla riforma costituzionale italiana. Ecco il testo.
Care compagne, cari compagni, abbiamo letto con sorpresa la dichiarazione della Presidenza del PSE con la quale si esprime un sostegno alla riforma costituzionale italiana che sarà oggetto del referendum confermativo del prossimo 4 dicembre. L’Europa sta attraversando in questi anni la sua peggiore crisi istituzionale, economica e sociale. Grandi questioni di portata epocale avrebbero richiesto un impegno costante dei Socialisti europei: dalle migrazioni, ad una forte esigenza di democratizzazione delle istituzioni europee e a una (fin qui solo declamata) inversione di tendenza rispetto alle politiche di austerità. Su tutto ciò il PSE ha mostrato fin qui tutti i suoi limiti: debole, diviso, troppo spesso silenzioso e incapace di far prevalere un respiro europeo e una visione di prospettiva, ma strattonato o frenato dai singoli partiti nazionali.
Avremmo avuto bisogno in questi anni di una vera forza politica europea, in grado di rappresentare i Socialisti e, con essi, una reale alternativa per l’Europa. Adesso, dopo un lungo silenzio, ci sorprende e ci preoccupa la facilità e la superficialità con la quale il PSE ha ritrovato voce e compattezza su un tema che è in realtà complesso e controverso. Anche in questo caso ci sembra che le sollecitazioni da parte dei partiti nazionali prevalgano su quel profilo che un partito europeo dovrebbe avere.
Nella vostra dichiarazione dite che «tutte le forze progressiste del paese dovrebbero contribuire a questo storico processo», ignorando o fingendo di ignorare che una larga parte del mondo progressista italiano e molti dei militanti che si rivedono nei valori del PSE si stanno opponendo a una riforma che si ritiene possa produrre guasti alle fondamenta dell’architettura istituzionale italiana. D’altro canto il PSE prima di pronunciarsi non ha ritenuto di nessuna utilità un confronto tra le diverse opinioni in campo.
Nel vostro testo vengono addotti come elementi a sostegno della riforma la necessità di garantire stabilità ed efficienza nel processo legislativo. Ci spiace notare che, per una forza che si definisce socialista, stabilità ed efficienza prevalgano su quelle garanzie democratiche che questa riforma rischia di rendere più fragili.
Non intendiamo mettere in discussione il fatto che la presidenza del PSE possa assumere decisioni, ma crediamo che in questo caso abbia commesso un grave errore, di leggerezza ed approssimazione, nel sostenere la riforma oggetto di referendum. Forse sarebbe utile che approfondiate meglio le sue implicazioni e le conseguenze politiche che potrebbero determinarsi.
Pubblicato sulla pagina Facebook di Sergio Cofferati il 18 ottobre 2016.