Bruxelles – Il Comitato consultivo tra le varie istituzioni belghe ha raggiunto un accordo sul trattato di libero scambio con il Canada, il Ceta. Domani i due parlamenti del regno coinvolti dovranno votare la loro ratifica. “L’ultima parola è ai parlamenti, che dovranno esprimersi entro la mezzanotte di venerdì”, ha detto il premier Charles Michel, annunciando di aver inviato il testo dell’intesa alla Commissione e al Consiglio europeo.
Qui il testo: Declaration-BE-FR-NL-271016
Il presidente della Vallona, Pau Magnette ha spiegato che l’intesa “Siamo molto orgogliosi che le nostre richieste siano state accolte. E’ importante per i valloni e per tutti. La sfida era in mondo nel quale vogliamo vivere”. L’esponente socialista ha sottolineato che “la Vallonia si è sempre battuta per avere un trattato che possa rinforzare le norme sociali, ambientali e che protegga i servizi pubblici”.
I punti dell’intesa riguardano principalmente le importazioni agricole e la regolazione giudiziaria delle controversie “che ora saranno sottoposte ad una giurisdizione interamente pubblica”, ha spiegato Magnette. Prima del voto del parlamento vallone e di quello della regione di Bruxelles, questo pomeriggio il testo e’ stato approvato dagli ambasciatori degli altri ventisette Paesi membri dell’Unione riuniti nel “Coreper”. Entro domani a mezzanotte, secondo la procedura del ‘silenzio assenso’ delle Capitali, il procedimento sarà chiuso, ma l’approvazione dei governi viene data per praticamente certa.
Se ci sarà l’intesa a ventotto e poi il voto favorevole dei due parlamenti si dovrà poi arrivare alla firma con il Canada, che sarà “in tempi strettissimi”, affermano fonti vicine al dossier, non si esclude che possa esserci già domenica.
I am glad for good news from PM @CharlesMichel. Only once all procedures are finalised for EU signing CETA, will I contact PM @JustinTrudeau
— Charles Michel (@eucopresident) October 27, 2016
Greenpeace saluta con favore il fatto che dopo dieci giorni di trattative frenetiche il Belgio è riuscito, a quanto pare, a raggiungere un accordo politico interno sul Ceta. In particolare
“Il Belgio – spiega l’associazione ambientalista – si è impegnato a chiedere alla Corte di giustizia europea di pronunciarsi sulla legittimità del sistema di risoluzione delle liti (Ics), un sistema di protezione degli investimenti controverso contenuto nel Ceta. Se la Corte di Giustizia dovesse decidere che il sistema Ics è illegale – il che potrebbe richiedere fino a due anni – l’intero accordo Ceta cadrà”.