Bruxelles – Il Migration compact, il piano Ue per lanciare partnership con i paesi africani allo scopo di affrontare il problema dell’afflusso di migranti alla base, stenta a decollare e “con questi ritmi non affrontiamo la reale dimensione del fenomeno migratorio”. Ne è convinto il ministro degli Esteri italiano, Paolo Gentoloni, che parlando a margine del Consiglio Affari Esteri in Lussemburgo ha affermato che al momento “registriamo un piccolo fatto positivo e cioè che alcuni giorni fa c’è stato un primo stanziamento di 500 milioni”, uno stanziamento “che la Commissione aveva proposto ai primi di giugno”, e che ora “è stato finalmente sbloccato”. Ma, ha aggiunto Gentiloni, “la proposta italiana del Migration compact è di gennaio e ora siamo a metà ottobre”, e quindi questo significa che “un primo sblocco di una prima tranche piuttosto limitata di risorse avviene purtroppo nove mesi dopo la proposta”.
I Migration Compact possono contare su alcuni miliardi Ue, la maggior parte dei quali sono fondi già esistenti e stanziati, e pochissime risorse fresche. Ci sono ad esempio i 3,6 miliardi di euro dei Trust Fund per l’Africa concordati nel corso del summit di Valletta dello scorso novembre. Di questi però il contribuito della Commissione europea, da 1,8miliardi di euro, è già sul piatto, mentre della parte degli Stati membri, che dovrebbe essere di altri 1,8miliardi, ancora non c’è traccia. A questo fondo dovrebbe aggiungersi un altro miliardo, composto dai 500 milioni sbloccati dagli Stati membri e altri 500 che dovranno essere concessi dalla Commissione. Per il lungo termine è stato poi messo a punto una sorta di piano Juncker per l’Africa che con una disponibilità iniziale di 3,1 miliardi della Commissione (anche questi reindirizzati da altri programmi, non risorse nuove) si dovrebbe arrivare a mobilitare, grazie ad un sistema di garanzie, fondi pubblici e privati per 31 miliardi di euro. Anche in questo caso l’esecutivo comunitario chiede agli Stati membri di compiere uno sforzo simile e mettere sul piatto altri 3,1 miliardi per arrivare a mobilitare in tutto fino a 62miliardi.
Questo nelle intenzioni, nei fatti le cose sembrano andare diversamente. “Il Migration Compact sarà principalmente oggetto della riunione del Consiglio europeo”, di giovedì e venerdì, ha continuato Gentiloni che ha poi criticato Bruxelles in quanto, “per l’Italia l’idea che si possa essere severi su alcune regole europee”, come ad esempio quelle di bilancio, “e guardare dall’altra parte rispetto ad altre è un’idea inaccettabile”. Le decisioni prese vanno rispettate e ne vanno prese molte altre. Questo è il punto che anche nel consiglio europeo del fine settimana il presidente del Consiglio Matteo Renzi ribadirà”, ha concluso il ministro.