Roma – Usare il ‘barcone degli innocenti’, il relitto affondato il 18 aprile del 2015 nel Canale di Sicilia e recuperato dalla Marina italiana con circa 400 cadaveri, come monumento davanti alle istituzioni europee. Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, prova a giocare anche la carta del simbolismo per combattere gli “egoismi nazionali” che “ancora prevalgono” quando si tratta di affrontare la questione migratoria a livello europeo.
L’inquilino di Palazzo Chigi aveva già ventilato l’ipotesi in passato, ottenendo il sostegno dell’Alto commissario per i rifugiati dell’Onu, Filippo Grandi, e adesso è tornato a rilanciarla intervenendo presso la sede della Fao, oggi a Roma, in occasione della Giornata mondiale contro gli sprechi alimentari, dopo che la titolare della Difesa, Roberta Pinotti, martedì aveva già anticipato la proposta al presidente del Parlamento Europeo, Martin Schulz, il quale ha promesso a breve una risposta sulla fattibilità dell’operazione. “Quel barcone che abbiamo recuperato nel Mediterraneo proporrò di metterlo davanti alla sede delle Istituzioni europee”, ha dichiarato il premier, perché “il relitto deve ricordarci chi siamo e come dobbiamo combattere una cultura egoistica”.
L’idea è quella di trovare per il peschereccio teatro della più grossa strage di migranti nel Canale di Sicilia – secondo i sopravvissuti le vittime sono state in tutto tra le 700 e le 900 – una collocazione all’interno del quartiere europeo di Bruxelles. Il relitto si trova ancora nella base militare siciliana di Melilli, vicino ad Augusta (Sr), e se la proposta di renzi venisse accettata cadrebbe l’ipotesi di portare l’imbarcazione a Milano, come prospettato dal sindaco del capoluogo Meneghino, Giuseppe Sala, e richiesto dai sottoscrittori di un appello lanciato dal quotidiano La Repubblica.