Roma – “Non dobbiamo indulgere nell’idea che l’Ue sia un rubinetto per sanzioni e che le sanzioni risolvano tutti i problemi”. Così, intervenendo a Radio Anch’io, il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni respinge l’idea che l’Unione europea possa adottare nuove restrizioni contro Mosca per quanto sta avvenendo in Siria e che si andrebbero ad aggiungere a quelle già imposte da Bruxelles per il ruolo della Russia nella crisi ucraina.
“Non credo che l’Europa si metterebbe mai d’accordo su sanzioni sul tema siriano”, ha aggiunto il titolare della Farnesina, il quale ritiene che proporle “sarebbe solo un modo per introdurre elementi divisivi nell’Ue”.
Gentiloni conferma dunque che il tema di nuove sanzioni contro la Russia non sia all’ordine del giorno, così come ha dichiarato il suo collega francese Jean-Michel Ayrault, ieri a Roma, al termine dell’incontro a tre al quale ha partecipato anche il capo della diplomazia tedesca Frank Walter Steinmeier.
Il ministro degli Esteri italiano è convinto che la situazione siriana vada affrontata solo con il dialogo, ma “il messaggio alla Russia deve essere molto chiaro”, ha precisato. “Noi italiani abbiamo sempre sostenuto che Mosca potesse svolgere un ruolo positivo, e oggi siamo alle ultime verifiche: o si esercita questo ruolo, in queste ore e giorni, per fermare quello che è in corso ad Aleppo Est, o se continuano i bombardamenti sugli ospedali, sui mercati, sui civili, sarà molto difficile ricostruire poi un clima diplomatico di collaborazione”.
Gentiloni nutre comunque la speranza che il nuovo incontro in programma sabato tra il segretario di stato Usa, John Kerry, e l’omologo russo Sergey Lavrov, possa portare a un’intesa su un cessate il fuoco che venga poi rispettato. “Kerry fa bene a fare un nuovo tentativo”, ha dichiarato il ministro.