Bruxelles – Per far ripartire l’Italia bisogna investire nella banda larga. Questa la tesi del ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, che in una video intervista trasmessa al convegno ‘Accelerare per competere per crescere’ organizzato da Ernst & Young a Capri, ha sottolineato che il nostro Paese deve cercare di diffondere il più possibile le connessioni a banda larga. Il governo prevede un intervento con finanziamenti diretti nelle cosiddette ‘aree bianche’ o a ‘fallimento di mercato’, quelle cioè dove le attese di ritorno degli investimenti non sono sufficientemente attrattive per gli investitori privati, e proprio per questo anche la Commissione europea, che considera prioritaria una capillare diffusione dell’infrastruttura a banda larga e ultralarga, non ha nulla da obiettare.
Tuttavia “sono cruciali anche le aree grigie”, ha indicato il ministro, perché lì “c’è il 70% delle imprese”. Aiuti pubblici diretti, in quelle zone, sarebbero però considerati in contrasto con la disciplina europea sulla concorrenza. Dunque, per invogliare gli investitori a intervenire, la strategia è di stimolare la domanda attraverso dei voucher per le famiglie. “Sono uno strumento che la Commissione europea ammette”, ha spiegato Calenda, “ma non si risolve tutto con i voucher”.
“Una parte delle analisi che stiamo facendo”, ha aggiunto il titolare dello Sviluppo economico, “è di considerare una parte degli investimenti in superammortamento”, in modo da garantire degli sgravi fiscali. Su questo, ha rivelato “c’è un ragionamento aperto con Bruxelles”.