Bruxelles – Il bilancio delle vittime dell’uragano ad Haiti sale 108: l’uragano Matthew ha investito l’isola due giorni fa con nubifragi e venti che soffiavano con una forza di 230 chilometri orari, nei Caraibi è il più potente degli ultimi 10 anni. Fra Haiti, dove il governo ha dichiarato lo stato di catastrofe, e Repubblica Dominicana si registrano più di 30.000 sfollati. Grave anche la situazione a Cuba, dove, pur non essendoci vittime, lo stato fatica a prestare soccorso a tutte le persone coinvolte. Dall’Ue sono giunti i primi aiuti umanitari: 225mila euro e assistenza da parte della protezione civile sono stati offerti alla popolazione di Haiti, la più colpita dall’uragano. In particolare, le prime offerte di assistenza e di supporto da parte di esperti sono state ricevute da Danimarca, Finlandia, Francia, Romania, Svezia e Regno Unito, mentre il servizio per la gestione delle emergenze dell’Unione ha anche fornito mappe satellitari per valutare i danni. Il Commissario Ue per gli aiuti umanitari e la gestione della crisi, Christos Stylianides, ha espresso la sua solidarietà nei confronti delle persone colpite da “questo disastro naturale” e ha ringraziato tutti gli stati membri che hanno offerto il proprio supporto finora.
Nel frattempo Matthew sta procedendo la sua corsa verso gli Stati Uniti e potrebbe riacquistare la forza persa nei giorni scorsi: gli esperti sostengono che i venti potrebbero addirittura superare i 230 chilometri orari, la velocità massima registrata finora. In Florida le persone a rischio sono 8 milioni e anche chi si trova nell’entroterra potrebbe subire la forza dell’uragano: il governatore dello stato Rick Scott esorta i cittadini ad “evacuare” poiché il “tempo sta scadendo” e chiede al Presidente Usa in carica Barack Obama di dichiarare lo stato di emergenza e stanziare altri 1000 membri della Guardia nazionale in aggiunta a quelli già garantiti.