Bruxelles – La caccia vale 16 miliardi di euro per l’economia europea. Lo comunica la Federazione delle associazioni di caccia e conservazione (Face) alla conferenza “Il valore economico della caccia nell’Ue” tenutasi al Parlamento europeo. E’ questa la spesa annua totale dei circa sette milioni di cacciatori europea in licenze di caccia, armi e munizioni, equipaggiamento, utilizzo delle riserve e viaggi. Alla conferenza hanno partecipato membri del Parlamento e funzionari, rappresentanti dell’industria e delegati dalle associazioni di caccia europee. Il presidente dell’intergruppo parlamentare biodiversità, caccia e attività rurali Karl-Heinz Florenz, ospite dell’evento, ha spiegato che “la caccia è un importante motore per le economie rurali e nazionali in Europa. E’ ancora più importante riconoscerlo, con particolare riguardo a come le regioni rurali europee stanno cambiando”, valorizzando “il ruolo della caccia sostenibile” e i suoi contributi all’economia, alla società e alle campagne.
Anche l’italiana Renata Briano, vicepresidente dell’intergruppo, sostiene che “l’impatto della caccia sulle economie nazionali e sull’economia europea è decisivo e dev’essere preso in seria considerazione e integrato nelle future politiche nazionali legate alla biodiversità e allo sviluppo rurale”.
Secondo il presidente della Face Michl Ebner, inoltre, il contributo economico della caccia potrebbe essere addirittura più elevato rispetto ai 16 miliardi stimati: “Per migliorare le stime sul valore economico della caccia chiediamo alla Commissione di incaricare l’Eurostat di effettuare delle statistiche, a intervalli di 5 anni, sull’impatto economico di caccia, pesca, osservazione e raduno di specie selvatiche come un indicatore Ue per un uso sostenibile per valutare la realizzazione della Convenzione sulla diversità biologica”.
Secondo la Face, la caccia è un mondo complesso che non può essere considerato dal punto di vista unicamente economico. Operando sul 65% del territorio europeo, i cacciatori forniscono un importante contributo alla società, alla conservazione della natura e allo sviluppo rurale, occupandosi della valorizzazione dell’habitat e di attività di monitoraggio, riducendo il conflitto e i danni creati da specie selvatiche.