Bruxelles – Non bastava che l’ex presidente della Commissione, José Manuel Barroso, fosse passato a lavorare per la banca d’affari Goldman Sachs, una delle principali responsabili della crisi del 2009, mentre riceve un prepensionamento d’oro da 7mila euro al mese. Non bastava nemmeno che la ex commissaria alla concorrenza e all’Agenda digitale, Neelie Kroes, fosse stata assunta da Uber, l’azienda di trasporti con cui diversi Stati membri hanno dei contenziosi aperti, e che si fosse scoperto che la stessa Kroes avesse nascosto i suoi legami con una società offshore con sede alle Bahamas quando era in carica a Bruxelles. Oggi arriva un’altra tegola sull’esecutivo Barroso: l’ex commissaria al Clima Connie Hedegaard ha accettato un incarico come consulente per la Volkswagen, l’azienda automobilistica tedesca finita al centro dello scandalo Dieselgate per aver truccato negli Stati Uniti (e probabilmente anche in Europa) i test sulle emissioni.
La Volkswagen in un evidente tentativo di ripulire la sua immagine a livello mondiale ha creato un Consiglio per la Sostenibilità di cui faranno parte 9 esperti tra cui anche l’ex premier belga Yves Leterme e l’ex direttore del Global Compact delle Nazioni Unite Georg Kell. Anche Hedegaard ha deciso di prestarsi a questo gioco. I 9 esperti “dovranno dare suggerimenti al Consiglio di Amministrazione del Gruppo sui temi della mobilità sostenibile, della tutela dell’ambiente e della responsabilità sociale, così come sull’integrità, il futuro del lavoro, e la digitalizzazione”, spiega l’azienda in una nota.
“Da notizie di stampa ci sembra di capire che la ex commissaria Hedegaard si unirà a un gruppo di personalità note che daranno una consulenza esterna e indipendente alla Volkswagen ma lei non dovrebbe avere una posizione manageriale nella compagnia”, è stata l’imbarazzata dichiarazione del portavoce della Commissione europea Margaritis Schinas che ha aggiunto che al momento a Bruxelles “non abbiamo informazioni sulla sua remunerazione”.