Bruxelles – “Oggi il mondo ha perso il suo più grande costruttore di pace. Shimon Peres ha rappresentato una figura portante della vita politica in Israele per il periodo di tempo più lungo che io possa ricordare”, ha commentato il presidente del partito popolare europeo Joseph Daul, “Era lì quando è nato lo Stato di Israele nel 1948 quando lavorava a stretto contatto con il primo Premier David Ben-Gurion”. La lunga carriera politica di Peres ha segnato la storia del paese fino alla sua morte. “Shimon Peres è stata la voce della ragione e della moderazione in una regione instabile”. A Peres nel 1994 fu attribuito il Premio Nobel per la Pace per essere quello che Daul ha definito “una figura ispiratrice di riconciliazione”.
“Se ne va un uomo che ha dimostrato che la pace in Medio Oriente è ancora possibile”, ha scritto in un tweet Gianni Pittella capogruppo dei Socialisti al Parlamento europeo, “Servirebbero altri Shimon Peres”.
Il peso politico, storico e umano dell’ex presidente israeliano è stato ricordato anche da Fulvio Martusciello, Presidente della Delegazione per i rapporti con Israele: “La morte di Shimon Peres è una perdita per tutto il mondo”. Lo ha dichiarato nella nota congiunta insieme al vice presidente vicario del Parlamento europeo e vice presidente del Ppe, Antonio Tajani, e alla Capogruppo di Forza Italia al Parlamento Europeo Elisabetta Gardini. “Peres ci lascia un’importante eredità costituita da coraggio, dignità, saggezza, lungimiranza e specialmente dalla speranza per un futuro di pace”, scrivono i tre politici italiani nella nota, “Tocca a noi ora perseguire la strada tracciata da lui”.
Che la scomparsa di Shimon Peres costituisca una grande perdita per Israele e per il mondo intero ne è convinto anche il partito europeo dei Socialisti e Democratici che esprime il suo cordoglio attraverso le parole di Victor Boştinaru, vice presidente del gruppo per gli Affari Esteri.
La perdita è enorme anche “per i politici progressisti di tutto il mondo”, ha dichiarato Boştinaru, “È anche il più forte monito per tutti noi che la violenza e l’odio tra israeliani e palestinesi, tra ebrei e arabi, non possono essere accettati e tollerati come normalità in Medio Oriente”.
Il vice presidente dei Socialisti conclude il messaggio di cordoglio con una promessa a Shimon Peres: quella di “mantenere vivo il suo spirito, combattendo per la pace in Medio Oriente e proteggendo le comunità ebree in Europa e ovunque”.
“Per un ultimo saluto vogliamo ricordarlo con una delle sue meravigliose citazioni”, scrivono nella nota congiunta Martusciello, Tajani, e Elisabetta Gardini: “Gerusalemme non è una città, è una fiamma, e come si può dividere una fiamma?”.