Bruxelles – Hamas e le Tigri Tamil potrebbero presto essere tolte dalla lista Ue delle organizzazioni terroristiche. Nella Corte di Giustizia Ue continua lo scontro legale sulla sentenza del dicembre 2014 che aveva escluso l’organizzazione palestinese dall’elenco, sentenza che era stata poi impugnata dal Consiglio nel gennaio successivo. Ora è l’avvocato generale della Corte a chiedere di rispettare la sentenza che affermava che l’inclusione di Hamas (e del Liberation Tigers of Tamil Eelam in una sentenza separata ma basata sugli stessi argomenti) nella lista nera dei terroristi non era basata “su atti esaminati e confermati in decisioni di autorità competenti, come richiesto dalla posizione comune e dalla giurisprudenza, ma su imputazioni fattuali del Consiglio derivate dalla stampa e da internet”.
A quasi due anni di distanza dalla sentenza l’avvocato generale, Eleanor Sharpston, torna a confermare questa tesi e di conseguenza chiede di respingere il ricorso degli Stati membri. Il Consiglio Ue, afferma, “non può fondarsi su fatti e prove trovati in articoli di stampa e informazione ricavata da Internet invece che su decisioni di autorità competenti per suffragare una decisione di mantenimento in un elenco”. Il Consiglio non potrebbe nemmeno, come ha fatto, appellarsi al fatto che gli Stati Uniti abbiano introdotto Hamas e le Tigri tamil nella loro lista nera, questo perché “il Consiglio ha l’obbligo di verificare che una decisione di un’autorità competente di uno Stato terzo sia soggetta ad un livello di tutela dei diritti fondamentali almeno equivalente a quello garantito dal diritto dell’Unione”, e che il Consiglio “non può fondarsi su una decisione di un’autorità competente senza conoscere le motivazioni reali a suo fondamento”.
Per saperne di più:
– I documenti della causa riguardante Hamas
– I documenti della causa riguardante le Tigri Tamil