Roma – “Se l’Europa continua così, noi dovremo organizzarci in modo autonomo”. Per il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, “questo è l’unico vero elemento di novità che arriva da Bratislava”. Al Vertice europeo che “doveva essere la risposta dopo la Brexit”, ha sottolineato il premier in conferenza stampa a New York, “si sono fatte tante parole” ma “è sui fatti che si scarseggia”.
In trasferta negli Stati uniti, per discutere in sede Onu di asilo e migrazioni, Renzi arriva denunciando l’abbandono dell’Ue sulla questione. “Abbiamo aspettato per mesi l’Europa”, ha lamentato. Il problema è che il presidente della Commissione Jean-Claude “Juncker fa un discorso buono, poi però non vedi i fatti”.
Chi sia il primo destinatario della sua invettiva Renzi lo svela ammonendo che “non si risolvono i problemi dei populisti cercando di vivere alla giornata”. Tradotto: Angela Merkel non pensi di poter arginare l’avanzata dei nazionalisti di Afp inseguendo i sondaggi quotidiani. “O un disegno organico, quello che l’italia propone da tempo”, suggerisce Renzi, “o mi pare che i risultati non aiutano” a riconquistare consensi.
Per l’esecutivo italiano, taglia corto il suo capo, “il disegno organico è il piano per l’Africa”, che prevede stimoli agli investimenti nei paesi di origine dei flussi migratori. Se su questo “l’Europa al momento fa i seminari e le interviste” e non decide, avverte il premier, “vorrà dire che l’Italia farà da sola, in tema di immigrazione e di lavoro sui paesi africani di origine”. Renzi è certo che si tratti di “un’occasione persa per l’Europa, più che di un problema enorme l’Italia”.
Il presidente del Consiglio, sollecitato dai giornalisti sulle critiche del governatore della Bundesbank, Jens Weidman – che in una intervista ha messo in discussione il rigore con cui l’Italia rispetta i vincoli di bilancio – ha colto l’occasione per ribadire che il nostro Paese “rispetta le regole europee”, al contrario della Germania, la quale “ha un surplus commerciale eccessivo, che rappresenta una preoccupazione per la stabilità dell’eurozona”. Quindi, “tanti auguri a Weidmann, che ha il compito ingrato di risolvere il problema di centinaia di miliardi di titoli derivati delle banche tedesche”, ha ironizzato Renzi mantenedo alto il livello di tensione con i tedeschi.
Scintille che con ogni probabilità proseguiranno nelle prossime settimane e mesi, quando bisognerà presentare la manovra di bilancio e la campagna per il referendum costituzionale sarà più serrata. Renzi avrà quindi bisogno di mostrare il proprio peso in Europa, mentre Angela Merkel, nel tentativo di riconquistare consensi in patria, avrà il problema di non poter più sostenere il collega mediterraneo a Bruxelles.