Eurostat: 19,2 milioni di senza lavoro nei paesi con la moneta unica
Cala di mezzo punto l’inflazione,vista all’1,2% in aprile dall’1,7% di marzo
Non si arresta più la disoccupazione in Eurozona. A marzo è cresciuta ancora dello 0,1% rispetto al mese precedente, attestandosi al 12,1%. Nell’Europa a diciassette si contano ora 19,2 milioni disoccupati. Di questi circa 5,7 milioni sono giovani under 25. Lo rileva l’Eurostat nei dati diffusi oggi. L’Istituto di statistica europeo mette in risalto come nell’ultimo mese siano andati bruciati 62.000 posti di lavoro nell’area Euro, mentre il dato annuale (marzo 2013 su marzo 2012) parla di 1,7 milioni di persone rimaste senza un impiego. I giovani continuano a pagare la crisi: a marzo nella zona euro risulta disoccupato il 24% di loro. A livello di Unione europea la situazione rimane stabile: la disoccupazione è al 10,9%, stesso dato di marzo. Nell’Europa a ventisette ci sono complessivamente 26 milioni e mezzo di uomini e donne senza lavoro, tra cui 5,6 milioni di under 25. I paesi con il tasso di disoccupazione più contenuto sono Austria (4,7%, -0,1% rispetto a febbraio), Germania (5,4%, come a febbraio) e Lussemburgo (5,7%, +0,2% rispetto a febbraio). Italia ferma all’11,5% (come a febbraio), Francia a quota 11% (+0,1% in un mese). Disoccupazione al top in Spagna (26,7%), paese con l’indice più elevato. L’Eurostat evidenzia inoltre che i dati di marzo 2013, paragonati a quelli di un anno fa, mostrano un aumento della disoccupazione in diciannove stati membri su ventisette. Permane ancora il problema dell’elevata disoccupazione giovanile in Grecia (59,1%), Spagna (55,9%), Italia (38,4%) e Portogallo (38,3%).
L’aumento della perdita dei posti lavoro e del conseguente potere d’acquisto degli europei frena i consumi e spinge i prezzi al ribasso. Il tasso di inflazione annuale dell’Eurozona atteso per aprile è, secondo le proiezioni dell’Eurostat, dell’1,2%, in calo di mezzo punto percentuale rispetto ai valori di marzo (1,7%). Il dato è disponibile solo per l’Europa a diciassette, e risente anche del “cambio di stagione”. A trainare verso il basso l’indice di inflazione il calo della domanda dell’energia (-0,4% per il mese di aprile, rispetto all’1,7% di marzo).
R.G.