Persi tutti i progressi fatti lo scorso anno soprattutto in Germania, Francia e Italia
Secondo l’Istat nel nostro Paese le aziende non erano così pessimiste da dieci anni
Guardano al futuro con sempre più preoccupazione e hanno perso anche la poca fiducia recuperata negli ultimi mesi. Le imprese europee continuano a vedere nero: a dimostrarlo chiaramente l’indicatore del sentimento economico che, ad aprile, è sceso in picchiata: secondo i dati diffusi dalla Commissione europea, infatti, l’indice è sceso di 1,8 punti nell’intera Unione e di 1,5 punti se si considera soltanto la zona euro. Con cali di questa portata si torna ai livelli dello scorso dicembre, perdendo tutti i progressi fatti negli ultimi mesi di rialzi consecutivi. Oggi nell’Ue a 27 l’indice di sentimento economico si ferma a quota 89,7 contro il 91,5 di marzo.
I ribassi più consistenti si registrano nelle cinque economie più sviluppate: Germania (-2,3 punti), Francia (-2) e Italia (-1,9). Il calo della fiducia, sottolinea Bruxelles, riguarda tutti i settori (-1,5 per l’impresa), con l’unica eccezione della fiducia dei consumatori.
Per quanto riguarda l’Italia, dati allarmanti arrivano anche da Istat che dipinge imprese mai così sfiduciate da dieci anni a questa parte. Ad aprile 2013 l’indice composito del clima di fiducia per le aziende nostrane scende a 74,6 da 78,5 di marzo. Un crollo che porta l’asticella al livello più basso da gennaio 2003, data d’inizio delle serie storiche. Il pessimismo avanza nel settore manifatturiero, dei servizi di mercato e delle costruzioni, mentre la fiducia migliore nel commercio al dettaglio.
E sarà forse anche legato a questo scarso clima di fiducia se le imprese europee tendono ad investire sempre meno. La conferma arriva dal dato Eurostat riferito all’ultimo trimestre dello scorso anno quando gli investimenti sono scesi al 19,7% nell’area Euro. Il calo, spiega Eurostat, risulta da un ribasso più marcato degli investimenti rispetto a quello del valore aggiunto.
Letizia Pascale