Bruxelles – Non basta più la recinzione di filo spinato che da alcuni mesi circonda la superstrada che conduce al porto di Calais, ora il governo britannico è deciso a finanziare la costruzione di un vero e proprio muro in cemento armato per bloccare i tentativi dei migranti di salire a bordo di auto e camion diretti nel Regno Unito. Ad annunciarlo è stato il sottosegretario per l’immigrazione, Robert Goodwill, parlando davanti alla commissione Affari interni della camera dei Comuni. “La sicurezza che mettiamo in atto al porto sarà aumentata con mezzi migliori”, ha spiegato Goodwill annunciando: “Inizieremo a costruire questo nuovo grande muro molto presto. Abbiamo fatto una barriera, ora faremo un muro”.
Il nuovo muro per impedire ai migranti di passare dalla Francia al Regno Unito sarà alto quattro metri e correrà per un chilometro su entrambi i lati della strada che conduce fino al porto. La costruzione dovrebbe iniziare già questo mese e si punta a terminare l’opera già entro la fine dell’anno. Il “grande muro di Calais” come è già stato soprannominato dai media dovrebbe costare, secondo le stime, circa 1,9 milioni di sterline, parte del piano da 17 milioni di sterline che, lo scorso marzo, Londra si era impegnata ad investire per alleviare la pressione migratoria a Calais.
L’annuncio ha già suscitato le prime proteste, a partire da quelle dell’associazione degli autotrasportatori che parlano di un “cattivo uso del denaro dei contribuenti”. Secondo il direttore esecutivo, Richard Burnett, sarebbe meglio utilizzare il denaro per “aumentare la sicurezza lungo le strade di accesso”, visto che prevedibilmente i migranti si sposteranno tentando di introdursi su camion e auto prima della zona che sarà circondata dal muro.
Già prima dell’annuncio britannico, la tensione a Calais era tornata ad aumentare negli ultimi giorni. Pochi giorni fa trasportatori e agricoltori francesi hanno bloccato le strade per chiedere la chiusura della Giungla. Richiesta che il governo francese sarebbe intenzionato ad esaudire come ha confermato il ministro dell’Interno, Bernard Cazeneuve secondo cui il governo persegue “con la più grande determinazione” l’idea di chiudere il campo che sarà però smantellato “a tappe”.