Dalla nostra inviata
Amatrice – È successo anche nel terremoto dello scorso 24 agosto nel Centro Italia. Per le squadre di soccorso, intervenute nelle prime ore, individuare il luogo esatto in cui scavare tra le macerie non è stato sempre così facile. Spesso, almeno nelle prime ore di soccorso, non è possibile capire dove si trovano le persone che hanno bisogno di aiuto tra cumuli di macerie e confusione. A cercare di aiutare le squadre di soccorso potrebbero essere robot e droni, che insieme a un gruppo di ricercatori europei, sono arrivati ad Amatrice con il progetto sperimentale della Commissione europea: Tradr (Long Term Human Robot Teaming for Robot Assisted Disaster Response).
Il progetto, finanziato dalla Commissione europea e di durata triennale, studia le intelligenze artificiali, come robot o droni, e nasce dalla collaborazione tra 20 partner in tutta Europa, tra cui diverse università, come l’Università “La Sapienza” di Roma, istituti di ricerca e istituzioni come quella italiana dei Vigili del Fuoco.
I ricercatori del Tradr hanno sperimentato per la prima volta i robot e i droni in Italia nel 2012 a Mirandola, durante il terremoto dell’Emilia Romagna e oggi ad Amatrice. I robot possono raccogliere informazioni sul posto attraverso sensori visivi e termici che permettono di fornire dati ai soccorritori prima di arrivare sul luogo del disastro. In particolare, “i droni vengono usati per una prima ricognizione dall’alto della situazione dei luoghi del disastro per poi individuare dei possibili punti di intervento per i robot terrestri”, ha spiegato la coordinatrice del gruppo Ivana Fruijff-Korbayová del Centro di ricerca tedesco sulle intelligenze artificiali.
Tuttavia, si tratta ancora di un settore di ricerca. Nella realtà dei soccorsi i robot del progetto Tradr non possono ancora essere utilizzati e siamo ancora lontani dal momento in cui potranno sostituire l’intervento dell’uomo. “Il soccorritore umano è ancora oggi indispensabile – ha spiegato Emanuele Gissi, ricercatore e vigile del fuoco – i robot possono soltanto aiutarci e entrare in ambienti particolarmente pericolosi”.
Queste nuove frontiere dell’intelligenza artificiale sono fondamentali non solo nella fase del soccorso, ma anche in quella successiva del rilievo post sismico agli edifici di pregio. “Con questi strumenti possiamo ricostruire un modello tridimensionale degli edifici e valutare nel dettaglio quali sono i danni delle principali opere d’arte di Amatrice”, ha aggiunto il vigile del fuoco Emanuele Gissi.