Bruxelles – E’ alta tensione tra Turchia e Austria, tanto che Ankara ha deciso di richiamare in patria il suo ambasciatore presso Vienna con l’obiettivo di “rivedere le relazioni” tra i due Paesi. “Abbiamo richiamato ad Ankara il nostro ambasciatore a Vienna per consultazioni con l’idea di rivedere le nostre relazioni”, ha dichiarato il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu all’agenzia di stampa di Stato turca, Andalou.
All’origine dei malumori turchi soprattutto la manifestazione in sostegno del Partito del lavoratori del Kurdistan (il Pkk) consentita da Vienna lo scorso 20 agosto quando circa 500 manifestanti scesero in piazza contro il governo del presidente turco, Recep Tayyp Erdogan. Evento piaciuto decisamente poco al governo turco per cui il Pkk rientra tra le organizzazioni terroristiche.
Ma le tensioni tra i due Paesi erano iniziate anche prima, quando il cancelliere austriaco, Christian Kern aveva invitato l’Unione europea ad interrompere i negoziati con Ankara a seguito del fallito golpe dello scorso 15 luglio. “Il cancelliere austriaco deve guardare prima al proprio Paese”, aveva risposto il ministro degli Esteri, Cavusoglu in un’intervista televisiva, accusando l’Austria di essere “la capitale del razzismo estremista”. Non si era fatta attendere la risposta del ministro degli Esteri turco, Sebastian Kurz che aveva invitato il governo turco a “moderare i termini e le azioni” e aveva bacchettato: “Che Ankara faccia i compiti”.