Approvata la raccomandazione per rendere operativo lo strumento anti-crisi. “Sia reso operativo il prima possibile”.
Via libera del Coreper all’Iniziativa per l’occupazione, lo strumento proposto dalla Commissione europea per rispondere al problema dell’aumento del numero dei senza lavori di giovane età e su cui i capi di Stato e di governo dei ventisette si sono impegnati in occasione del vertice del Consiglio europeo del 7 e 8 febbraio scorsi. Il Comitato dei rappresentanti permanenti ha adottato una raccomandazione per l’adozione dell’Iniziativa, che dovrà essere formalmente adottata dal Consiglio.
“Sebbene non sia un atto vincolante, la raccomandazione riflette un forte impegno politico per gli stati membri”, fanno sapere dalla sede del Consiglio Ue. L’iniziativa per l’occupazione giovanile permetterà di mettere a disposizione – per il prossimo esercizio finanziario pluriannuale (il budget 2014-2020) – sei miliardi di euro, allo scopo di aiutare le regioni con tassi di disoccupazione giovanile superiori al 25%. Un provvedimento che riguarda anche l’Italia, tra gli otto paesi dove il presidente della Commissione Ue, ha inviato gli ‘action team’ Ue per far mettere a punto contromisure contro la disoccupazione giovanile. Eppure, nonostante la rilevanza che una simile decisione ha per il nostro paese, la Rappresentanza permanente italiana ha lasciato passare il voto di oggi sotto silenzio, come spesso capita. Modestia?
La raccomandazione di oggi fissa le linee guida per rendere operativa l’Iniziativa per l’occupazione giovanile. Nello specifico, si invitano gli stati membri a focalizzare l’attenzione (e l’azione di governo) sulla possibilità di partnership tra servizi di impiego pubblico-privati, datori di lavoro, parti sociali e rappresentanze giovanili. In secondo luogo si chiede di “estendere” le strategie a sostegno dei giovani “in particolare a quelli più vulnerabili”. Ancora, si suggerisce di “sostenere l’integrazione dei più giovani nel mondo del lavoro”, attraverso misure che incoraggino i datori di lavoro a offrire loro un’occupazione e politiche di “incoraggiamento della mobilità de lavoro”. Il Coreper esorta gli stati membri a rendere lo strumento anti-crisi “il prima possibile, preferibilmente dal 2014”.