Bruxelles – Una normativa per aggiornare e migliorare il già esistente piano pluriennale di recupero del tonno rosso nell’Atlantico orientale e nel Mediterraneo è stata adottata oggi dal Consiglio.
Il piano, messo in atto nel 2007 e inteso a durare fino al 2022, è stato proposto dalla Commissione Internazionale per la Conservazione dei Tunnidi e specie affini (ICCAT), un’organizzazione intergovernativa per la tutela dei tonni nell’Atlantico e nei mari adiacenti, e si è dimostrato efficace nel contrastare la riduzione della disponibilità di tonno nei mari, motivo di preoccupazione per l’Ue.
La normativa adottata oggi dal Consiglio, e che entrerà in vigore alla fine del 2016, trasforma in legge dell’Unione alcune misure adottate dall’ICCAT tra il 2012 e il 2014. In particolare la misura 14-04, che mira a razionalizzare le disposizioni di controllo presenti nel piano, a fissare procedure per l’uso di macchine fotografiche stereoscopiche e regolare le azioni di rilascio dei tonni e il trattamento dei pesci morti.
E mentre il Consiglio aggiorna il piano di recupero del tonno nell’Atlantico e nel Mediterraneo, Oceana, la più grande organizzazione internazionale per la conservazione e difesa dell’Oceano, fa appello alla Commissione Europea e i paesi dell’Unione che si affacciano sul Mediterraneo per promuovere un piano di recupero anche del pesce spada.
L’appello segue l’incontro tenutosi tra gli scienziati della ICCAT per valutare lo stato del pesce spada nel Mediterraneo, dal quale è risultato che la disponibilità di questo pesce ha raggiunto livelli mai registrati prima: 70% in meno rispetto a trenta anni fa.
“E`arrivato il momento di mettere fine alla sovrapesca e riportare la popolazione di pesce spada in Mediterraneo a livelli sostenibili” dichiara il Direttore Esecutivo di Oceana in Europa, Lasse Gustavsson, che poi continua “vogliamo assistere alla messa in atto di un piano di recupero senza ulteriori ritardi e che, insieme ad altre misure, definisca quote per il pesce spada”
Un piano, insomma, simile a quello che oggi è stato aggiornato per il tonno rosso e che dovrebbe, secondo Oceana, definire i limiti di cattura, regolare la pesca attraverso un sistema di quote, rivedere la taglia minima di cattura dei pesci e migliorare la conservazione di specie vulnerabili catturate nella pesca al pesce spada.
Oceana chiede inoltre che il piano, che deve essere “robusto e trasparente” , venga adottato già dal prossimo novembre, perché, ne è convinto Gustavsson “posticipare ulteriormente l’adozione di un piano di recupero dimostrerebbe una visione limitata e metterebbe a rischio il futuro della pesca e delle comunità che dipendono dal benessere di questa risorsa”.