Bruxelles – Alla sfida presentata dalla Cina nel settore dell’acciaio l’Ue risponde a colpi di dazi e collaborazioni. Il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, durante la conferenza stampa dopo il 18 ° vertice Ue-Cina, ha specificato di aver presentato alle controparti cinesi le gravi preoccupazioni dell’Ue riguardo la sovraccapacità del Paese asiatico nella produzione dell’acciaio: “Questo è un problema molto serio per l’Europa e per gli europei, che ha portato ad ampie perdite di posti di lavoro nel passato in Europa”. Secondo Juncker è necessaria l’applicazione delle regole di mercato in Cina per affrontare questo problema e “quando diciamo che le regole di mercato devono essere applicate, i cinesi sanno esattamente che questo, in termini concreti: significa la chiusura di impianti siderurgici”. Da tempo la Cina è criticata per l’applicazione di misure di dumping e per la concorrenza sleale contro le imprese europee, perseguita tramite sussidi e incentivi statali che il Paese offre alle proprie aziende e compagnie. L’Unione già nei mesi scorsi aveva imposto nuovi dazi anti-dumping su alcune produzioni cinesi nel settore dell’acciaio, oltre al avviare nuove inchieste per determinare l’esistenza di violazioni delle regole del mercato internazionale.
La discussione ha avuto anche un risvolto concreto nel senso della cooperazione, con la creazione di un gruppo di lavoro bilaterale sull’acciaio, per tenere sotto controllo la sovraccapacità e per verificare le misure adottate dalla Cina nell’affrontare il problema. Si tratta di “una sorta di piattaforma sull’acciaio tra la Cina e l’Unione europea per mantenere in vita i dibattiti e le discussioni in corso e per monitorare le decisioni relative alla sovrapproduzione dell’acciaio”, ha specificato Juncker.
Sulla questione dell’attribuzione dello status di economia di mercato (Mes) alla Cina, il presidente della Commissione ha spiegato che l’Ue sta producendo una valutazione d’impatto, stimando le conseguenze della decisione per ciascuno Stato membro dell’Ue. Solo a seguito di questo processo la Commissione farà la sua scelta, che dovrà essere compiuta entro l’11 dicembre 2016, giorno in cui tutti i membri dell’Organizzazione mondiale del commercio (Omc) dovranno pronunciarsi sul tema. La concessione dello status al colosso asiatico porterebbe alla cancellazione dei dazi imposti sulle esportazioni cinesi e dei meccanismi anti-dumping oggi esistenti. A maggio le diverse forze politiche del Parlamento europeo hanno votato contro all’attribuzione del Mes alla Cina.