Avversaria del presidente della Commissione Delors, a Bruxelles disse: I want my money back!
Barroso: “Attore circospetto ma impegnato nell’Ue”. Schulz: “Ha spinto per il mercato unico”
Ad 87 anni è morta Margaret Thatcher. E per la “lady di ferro”, primo ministro britannico dal 1979 al 1990, unica donna nella storia del Paese a ricoprire questa carica, arriva il tributo di tutti i leader mondiali, compresi quelli di quell’Unione Europea, a cui pure la Thatcher fu spesso ostile.
Celebri i suoi tre “No” all’Ue. Il 30 ottobre 1990, nel corso di un dibattito alla Camera dei Comuni, Thatcher chiarì: “Il Presidente della Commissione, Mr. Delors, ha detto in una conferenza stampa l’altro giorno che vorrebbe che il Parlamento europeo fosse il corpo democratico della Comunità, ha voluto che la Commissione sia l’esecutivo e vorrebbe che il Consiglio dei ministri fosse il Senato. No! No! No!”.
Non solo. Nel 1984, con lo storico “I want my money back” (Rivoglio i miei soldi indietro), pronunciato nel corso dei negoziati sul bilancio europeo, la Lady di ferro ottenne il cosiddetto “sconto britannico”, ossia un rimborso dei contributi a favore delle casse inglesi. Motivo principale dello sconto era che un’alta percentuale del bilancio dell’Ue veniva speso per la Politica Agricola Comune, di cui il Regno unito, viste le scarse dimensioni del settore agricolo, beneficiava molto meno di altri Paesi.
Ma nel giorno del lutto tutti i leader europei si inchinano al suo ricordo. Il Presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso l’ha ricordata la Thatcher come “una grande statista, attore circospetto ma impegnato nella Ue”, che “sarà ricordata per i suoi contributi, ma anche per le sue riserve al progetto comune”. Per Barroso, Thatcher fu “fondamentale per portare nella famiglia europea i Paesi che un tempo erano al di là della cortina di ferro”.
Anche il presidente del Parlamento Ue, Martin Schulz, pur rimarcando “le nostre diverse idee politiche”, ricorda Thatcher come “una figura di rilievo storico” e come “un’europea impegnata, che ha spinto per il mercato unico”. Secondo Schulz la Thatcher dimostra che “la politica ha la capacità di essere una forza di cambiamento”.
Per Herman Van Rompuy, la Lady di ferro è stata una “personalità notevole e uno dei più influenti leader europei della sua epoca”. Il presidente del Consiglio europeo ricorda come durante gli 11 anni del suo governo, Thatcher “è stata una forza trasformatrice nel Regno Unito e allo stesso tempo ugualmente importante nel dare forma all’agenda europea”.
Il Presidente del Partito Popolare Europeo, Wilfried Martens ricorda Thatcher come un’amica: “Siamo entrambi diventati presidenti dei nostri Paesi nel 1979 e abbiamo lavorato strettamente come colleghi nel Consiglio Europeo”, racconta. “Nonostante avessimo visioni molto diverse per il futuro dell’Europa – continua Martens – abbiamo sviluppato una forte relazione personale e condiviso molti momenti speciali”.
“Se vuoi che una cosa venga detta, dilla ad un uomo. Se vuoi che venga fatta, dilla ad una donna”. Questa la famosa frase di Thatcher che la vicepresidente del Parlamento europeo, Roberta Angelilli sceglie per ricordare “una grande protagonista della storia del Novecento, una delle poche donne in Europa ad avere ricoperto un ruolo politico e istituzionale così importante”.
Letizia Pascale
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