Bruxelles – Non solo Brexit e migranti, nelle conclusioni della riunione del 28 giugno, il Consiglio europeo ha dedicato ampio spazio anche al mercato unico digitale. La linea comune è chiara: fare in fretta, “promuovere la produttività e assicurare un contesto propizio agli investimenti e all’innovazione”. E gli Stati membri vogliono che questo avvenga nel minor tempo possibile.
Per raggiungere l’obiettivo occorrerà che i benefici del mercato unico digitale siano estesi a tutti, soprattutto per quanto riguarda le tematiche più discusse in questi ultimi mesi e cioè la portabilità transfrontaliera dei contenuti e l’eliminazione degli ostacoli al commercio elettronico, geoblocking compreso. L’Unione vuole che i consumatori non debbano più avere a che fare con l’impossibilità di acquistare prodotti e servizi su siti web con base al di fuori del proprio Stato membro.
Un’azione che richieda il minor tempo possibile è stata pianificata anche per “il riesame del mercato del roaming all’ingrosso per abolire i sovrapprezzi entro giugno 2017”, per l’eGovernment e per le riforme su audiovisivi e diritto d’autore. Nuove opportunità commerciali verranno create grazie alla banda larga, “liberando tempestivamente quella da 700MHz in modo da contribuire ad assicurare il primato dell’Europa nell’introduzione delle reti 5G”. Inoltre, un passaporto dei servizi, consentirà agli imprenditori di operare anche in Stati membri diversi da quello di origine.