Cosa ha votato chi ha scelto il Leave?
Secondo Alastair Campbell su IBT, per una catastrofe nazionale ed un vuoto di leadership. Se da una parte Campbell elogia la compostezza di Cameron nel post-voto, dall’altra afferma che questo rispetto è ridimensionato dalla rabbia dovuta al fatto che il referendum è stato concesso per mettere a tacere una parte dei Tory che non avrebbero votato la sua rielezione senza di esso. Cameron ha vinto la rielezione, ma nel lungo tempo ha perso tutto il resto: status del Regno, benessere economico e Unione Europea.
La lezione della Brexit, secondo Brown
Gordon Brown, in un editoriale sul Guardian, afferma che la polarizzazione fra pro- e contro-UE sarà la caratteristica dominante della politica britannica negli anni a venire. E l’errore dei sostenitori del Remain è stato quello di puntare sulla negatività, sugli aspetti drammatici del lasciare l’Unione, senza mettere in luce ciò che di positivo offre rimanervi: “Se non abbiamo altra scelta che quella di bilanciare l’autonomia nazionale voluta con la cooperazione internazionale di cui abbiammo bisogno, allora dobbiamo portare gli esempi positivi dell’Europa, e dobbiamo affrontare le issue di identità nazionale e immigrazione, piuttosto che ignorarle.”
I love EU
Le Monde offre il video di una delle manifestazioni tenutesi a Londra al suono di “I love EU”. Migliaia di persone si sono riunite a Trafalgar Square, sventolando bandiere dell’Unione, per protestare contro la Brexit e chiedere al Parlamento di non ratificare il risultato del referendum. Too little, too late?
I giovani e la partecipazione politica
Milagros Pérez Oliva firma un editoriale su El País nel quale scrive che in generale i giovani non si sentono coinvolti negli affari pubblici della loro nazione: la loro partecipazione alle votazioni, siano esse del referendum sulla Brexit o le politiche spagnole, è infatti particolarmente bassa. Loro non votano, ma così sono altri a decidere per loro ed il loro futuro – e spesso decidono contro il loro futuro.
Merkel e la Brexit
Il discorso di Angela Merkel al Bundestag è stato un discorso tipico della cancelliera tedesca, ricco di dettagli e di obiettività, molto “Brexit on ice”. Eppure, secondo lo Spiegel Online, la Cancelliera avrebbe potuto dire le cose diversamente. Per quanto fosse necessario riuscire a calmare gli animi in un momento così difficile, business as usual stavolta non è abbastanza. Sarebbe servito forse un discorso più “alla Obama” – virale, emozionante, che trascini gli animi.
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