Bruxelles – Multa in arrivo per il Portogallo: il Paese dovrà pagare 3 milioni di euro per non aver attuato la direttiva comunitaria sul trattamento delle acque reflue urbane, con una penalità di 8.000 euro per ogni giorno di ritardo. Il Portogallo era già stato condannato dalla Corte di giustizia dell’Ue nel 2009 sulla stessa questione.
Una direttiva dell’Unione, che mira a proteggere l’ambiente, dispone che gli Stati membri dotino tutti gli agglomerati con “abitante equivalente” (unità di misura che indica l’inquinamento giornaliero mediamente prodotto da un cittadino) superiore a 15.000 di sistemi di raccolta delle acque reflue urbane (sia domestiche che industriali) entro il 31 dicembre del 2000. Inoltre, le acque urbane provenienti da questi agglomerati devono essere sottoposte, prima dello scarico, a un trattamento secondario o equivalente.
Dato che nel 2007 diversi agglomerati portoghesi non erano ancora provvisti né di reti fognarie per le acque reflue urbane né di sistemi di trattamento, la Commissione ha fatto ricorso alla Corte di giustizia Ue contro il Portogallo, ottenendo la condanna del Paese nel 2009. Ma nel 2014, su 22 agglomerati che nel 2009 non erano ancora stati forniti del sistema, due non erano stati adattati alla direttiva europea. La Commissione ha chiesto nuovamente alla Corte di giustizia di agire contro il Portogallo, imponendo una penalità pari a 20.916 euro per ogni giorno di ritardo nell’esecuzione della sentenza del 2009, insieme a una somma forfettaria di 2.244 euro per ogni giorno trascorso tra la data di pronuncia della sentenza del 2009 e la sua completa esecuzione.
Il Portogallo si è difeso sottolineando che l’imposizione del 2009 era stata in gran parte eseguita ma con la decisione di oggi la Corte ha dichiarato che il Paese è venuto meno all’esecuzione della sentenza del 2009, dato che allo scadere del termine stabilito dalla Commissione per la sua messa in opera, il 21 aprile 2014, i due agglomerati oggetto della contestazione non erano ancora dotati dei sistemi di trattamento delle acque reflue urbane. La Corte di giustizia ha quindi ritenuto di multare il Portogallo con una penalità fissa di 8.000 euro al giorno, fino a che non sarà completamente eseguita la sentenza del 2009, e una somma forfettaria di 3 milioni di euro.