Roma – “La questione delle sanzioni” dell’Ue contro Mosca per la crisi ucraina “è riduttiva. C’è un problema molto più grande che riguarda i rapporti tra l’Unione europea e la Russia e tra la comunità internazionale e la Russia”. In visita a San Pietroburgo, per partecipare al Forum economico internazionale, il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, conferma la mano tesa del governo nei confronti del Cremlino. “Stiamo lavorando per costruire ponti”, indica il premier facendo eco al presidente della Commissione europea, Jean Claude Juncker, che ieri aveva usato più o meno le stesse parole.
“L’Italia pensa che serva il dialogo” con il presidente russo Vladimir Putin, “e non la chiusura”, aggiunge Renzi, il quale ritiene “importante che anche Juncker sia venuto a San Pietroburgo e che si sottolineino di più le cose che ci uniscono e non quelle che ci dividono”.
Dialogo fruttuoso per l’Italia, dal momento che “firmeremo accordi per un miliardo di euro”, annuncia Renzi. Nel pomeriggio, dopo l’intervento al Forum, il premier avrà infatti un incontro bilaterale con Putin, nel corso del quale verranno appunto ufficializzate le intese tra aziende russe e italiane a cui il premier si riferisce. Si tratta di accordi “tutti legittimati dal quadro sanzionatorio”, precisa Renzi, “perché noi rispettiamo tutte le regole”.
Per il premier l’obiettivo è quello di una normalizzazione dei rapporti tra Bruxelles e Mosca. “Certo, tutti pensiamo che il protocollo di Minsk”, l’intesa siglata da Ucraina e Russia per arrivare a una soluzione della crisi nel Donbass, “deve essere rispettato”, precisa l’inquilino di Palazzo Chigi. Tuttavia, aggiunge, “per lo meno noi italiani crediamo che allo stesso tempo si debbano utilizzare tutte le opportunità possibili per il dialogo” con Mosca.