Bruxelles – “Lo Stato Islamico verrà sconfitto entro un anno, in Siria e in Iraq, sul piano militare”. Si mostra fiducioso il coordinatore europeo-anti terrorismo Gilles De Kerchove intervenendo alla sessione plenaria del comitato delle regioni dell’Ue, a Bruxelles. L’Isis, secondo De Kerchove, capitolerà grazie alla superiorità dell’alleanza internazionale. Ma la minaccia di attacchi terroristici rimane comunque alta, perché “i combattenti europei torneranno e dobbiamo essere pronti a gestirli”.
Anche se il Califfato venisse sconfitto nelle sue roccaforti mediorientali, ci sono circa 5mila europei – secondo le informazioni ritenute più attendibili – che hanno scelto di combattere per lo Stato islamico. Molti di questi, partiti per Siria e Iraq per addestrarsi, sono pronti a compiere attentati sul modello di quanto già visto in quelli di Parigi, dello scorso 13 novembre, e di Bruxelles, del 22 marzo. In più alcune organizzazioni, come quelle salafite, tentano di “reclutare profughi siriani disillusi” per arruolare nuovi combattenti della jihad.
“Spesso alla base della storia dei foreign fighters c’è un insuccesso – ha spiegato De Kerchove – ma anche un eccesso di testosterone. La radicalizzazione dà loro un riconoscimento, gli assegna un ruolo”. Uomini, ma anche donne. “Sono sempre di più quelle che abbandonano l’Europa per unirsi ad al-Nusra e Daesh, e questo è preoccupante”, ha ribadito il coordinatore dell’anti-terrorismo europeo.
Dopo la strage di Orlando, anche negli Usa, il direttore della Cia, John Brennan, ha affrontato l’argomento. E ha ribadito che gli 007 americani dispongono di informazioni attendibili e preoccupanti: l’Isis sta addestrando terroristi per compiere attentati in Occidente. Sempre secondo gli americani, il Califfato, nell’attesa che nuove cellule entrino in azione, starebbe già esortando i propri combattenti ad agire come “lupi solitari” nei Paesi in cui vivono.