Parole durissime dell’assessore alla cultura siciliano sul mondo politico italiano. Poi ritratta: “Mi riferivo a esperienze passate”
La cornice è quella formale del Parlamento Europeo, il ruolo quello istituzionale da assessore alla cultura della Regione Sicilia, ma i toni con cui da Bruxelles Franco Battiato parla della compagine politica italiana sono decisamente poco convenzionali: “Farebbero qualunque cosa queste troie qui che si trovano in giro nel Parlamento. E’ inaccettabile…dovrebbero aprire un casino e farlo pubblico, almeno uno…”, se ne esce il cantante, durante un incontro organizzato per parlare di turismo e cultura. La bordata è abbastanza forte da rimbalzare immediatamente fino a Roma e scatenare la bufera.
La prima a reagire è Laura Boldrini, che in una nota risponde secca: “Da presidente della Camera dei deputati e da donna respingo nel modo più fermo l’insulto che arriva alla dignità del Parlamento”. E su Battiato commenta: “stento a credere che un uomo di cultura come lui, peraltro impegnato ora in un’esperienza di governo in una Regione importante come la Sicilia, possa aver pronunciato parole tanto volgari”.
Ma le voci che si levano contro la frase shock sono davvero tante. In Italia Alessandra Mussolini chiede si intervenga per le dimissioni del cantautore da assessore alla cultura e il presidente del Senato, Pietro Grasso risponde che sarà senz’altro espresso “il nostro disagio presso il governatore della Sicilia”. Ma anche dalle europarlamentari di Bruxelles la condanna è unanime. Parole “semplicemente inqualificabili” secondo la Presidente della Commissione Antimafia Europea, Sonia Alfano. “È inconcepibile -dice – che un rappresentante delle istituzioni si esprima con un linguaggio così volgare e all’interno delle aule del Parlamento Europeo”. “E’ molto triste scoprire che una persona che credevamo un Poeta si è invece rivelato un bifolco” rincara la dose la portavoce dei Conservatori Riformatori, Cristiana Muscardini. Sulla stessa linea Roberta Angelilli che “da vice presidente del Parlamento Europeo e presidente del gruppo di alto livello sull’uguaglianza di genere, nonché da italiana” arriva a “pretendere scuse ufficiali e immediate dell’Assessore Battiato”.
Passa qualche ora e, se non proprio delle scuse, dal cantante arriva almeno qualche precisazione, per lo più di natura temporale. La mia frase, spiega in una nota, “si riferiva a passate esperienze politiche caratterizzate da una logica di mercimonio offensiva della dignità delle donne”. Battiato si dice dispiaciuto che il senso della frase sia stato “travisato e interpretato come una offesa al Parlamento attuale, per il quale ho stima o per le donne, o addirittura riferibile al Parlamento europeo”.
Nemmeno nel resto del suo intervento, comunque, il cantautore era stato morbido con il mondo politico italiano. “Questa Italia fa schifo” aveva detto sempre riferito ai politici, “fanno schifo i loro discorsi, le loro bugie: sono servi dei servi dei servi”. In Italia, ha detto Battiato, si sta avverando una “profezia biblica: parliamo la stessa lingua ma non ci capiamo”.
Letizia Pascale