Roma – Sono principalmente due le questioni che interessano all’Ue ma su cui c’è ancora molta distanza con gli Stati uniti nell’ambito del negoziato sul Ttip, il trattato sul commercio e gli investimenti tra le due sponde dell’Atlantico: appalti pubblici e indicazioni geografiche. Lo spiega il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, in una informativa al Parlamento sullo stato delle trattative tra Bruxelles e Washington.
Sulla prima questione, la proposta degli Usa “è irricevibile per l’Ue”, riporta Calenda. “Senza una liberalizzazione significativa del settore degli appalti a livello federale” negli Stati uniti – dove vige il principio del ‘buy american’, ovvero l’obbligo per chi vince l’appalto di usare prodotti e materiali statunitensi – per noi sarà impossibile raggiungere un accordo” su questa materia.
Riguardo al secondo aspetto, quello delle indicazioni geografiche tipiche, le divergenze sono meno ampie per il titolare dello Sviluppo economico. “L’Ue vuole protezione per circa 200 etichette Igp, quelle commercialmente più significative”, ricorda. “Agli Usa chiediamo di essere pragmatici” e di individuare nelle maglie delle loro leggi interne una soluzione che soddisfi le richieste europee, aggiunge il ministro.
Confermando l’interesse dell’esecutivo italiano per la chiusura del Ttip entro l’anno, Calenda annuncia: “Confermeremo alla Commissione europea il mandato” a negoziare “se il presidente Juncker lo chiederà alla prossima riunione del Consiglio europeo”.
Il ministro coglie poi l’occasione per ribadire quanto espresso ieri a Firenze sul Ceta, il trattato commerciale chiuso tra Ue e Canada e in attesa di ratifica. A suo avviso non è un trattato misto – lo sono gli accordi su materie di competenza non esclusiva dell’Ue – e dunque va ratificato dalle sole istituzioni europee e non dai Parlamenti nazionali. Su questo “si pronuncerà presto la Corte di giustizia europea”, segnala Calenda, il quale però ammonisce: “Se non riusciamo a portare avanti neppure il Ceta, significa che la politica commerciale dell’Ue è morta”.
“Il ministro Calenda ha descritto un’Italia e un Ttip che non esistono, prendendo in giro letteralmente il Parlamento e quindi gli italiani”, ha attaccato Eleonora Forenza, eurodeputata de L’Altra Europa, criticando il fatto che il ministro “ha vantato la trasparenza di un accordo sul quale non abbiamo ancora un testo univoco e nel quale le informazioni sono pochissime anche per noi parlamentari europei. L’ho sperimentato nella reading room blindata dove si entra praticamente scortati, potendo consultare per un’ora migliaia di pagine di documenti”. Riguardo alle Igp Forenza ha affermato che “c’è il rischio di esporre il nostro agroalimentare, il nostro manifatturiero e l’agricoltura alla concorrenza sleale di produzioni nordamericane, che utilizzano standards e metodi di produzione meno rigorosi di quelli europei, che attualmente difendono cittadini e consumatori”.