Bruxelles – Per tentare di gestire la crisi dei rifugiati serve un “global compact basato sulla condivisione delle responsabilità”. A pensarlo è il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-Moon, oggi a Bruxelles per incontrare i vertici delle istituzioni europee, con cui uno dei temi di discussione è stata proprio la situazione dei migranti, in Europa e non solo. “La sfida e così grande che è diventata globale” e “non solo sta avvenendo in Europa ma anche in tutto il mondo”, fa notare Ki-Moon. Proprio per questo, l’Onu ha deciso di organizzare, per il prossimo 19 settembre a New York, un summit delle Nazioni Unite sui rifugiati.
“Ci aspettiamo – anticipa il segretario generale – che gli Stati ne escano con un Global Compact, basato su una condivisione delle responsabilità”. Non solo: “Spero che si affronteranno le cause alla radice dell’immigrazione, che si apriranno più vie legali”, che si parli di “protezione di migranti e rifugiati, rispetto dei loro diritti umani e della loro dignità, di come sradicare xenofobia e odio verso queste persone”, elenca Ban Ki-Moon. La speranza è poi che “gli Stati apprezzino anche il valido contributo che migranti e rifugiati possono dare alla comunità”.
Insomma “le Nazioni Unite capiscono l’enormità della sfida dei Paesi Ue che accolgono questo grande numero di rifugiati” e “so che ogni Paese che riceve migranti e rifugiati ha non solo problemi di risorse ma anche difficoltà politiche”, assicura il segretario generale Onu. “Condivido pienamente le loro preoccupazioni”, aggiunge, ma “chiedo ai leader Ue di assicurare la loro solidarietà globale e leadership compassionevole”.