Milano – I mercati imboccano il rettilineo finale verso il referendum sulla Brexit, il prossimo 23 giugno, sulla falsariga di quanto mostrato nella seduta di venerdì scorso: forti vendite sul fronte azionario, sterlina in ribasso e corsa verso i beni rifugio quali lo yen e i titoli di Stato dei Paesi forti. I listini europei aprono in ribasso in scia a quanto accaduto in Asia, dove il paniere che riassume l’andamento dell’area ha registrato il peggior andamento degli ultimi due mesi. Milano segna un calo dell’1,5% in avvio, con le banche subito colpite da vendite copiose. Francoforte perde l’1,2%, Parigi lo 0,95% e Londra tiene meglio a -0,55%.
Gli ultimi sondaggi, che hanno rafforzato le posizioni degli euroscettici, hanno depresso la divisa britannica, che si è portata ai minimi da un mese e mezzo in area 1,416 dollari; secondo gli analisti – qualora il voto dovesse portare all’uscita della Gran Bretagna dall’Unione – il pound raggiungerebbe rapidamente i livelli minimi da trent’anni. Non mancano ovviamente coloro che scommettono su questo possibile scenario: secondo i dati della Commodity Futures Trading Commission, hedge fund e speculatori stanno puntando sulla debolezza della sterlina con una forza che non si vedeva dal giugno 2013.Bloomberg aggiunge che il Bitcoin si sta rivalutando di fronte a tanta incertezza, trattando ai massimi dal febbraio 2014.
Notizia tratta da repubblica.it.