L’argomento decisivo
Il Guardian ha raccolto i racconti dei suoi lettori su quale sia la “deciding issue” che li spingerà a votare a favore o contro l’uscita del UK dall’Unione Europea: si passa da chi vede l’UE come antidoto alla guerra e ai nazionalismi estremi, alle preoccupazioni economiche in caso di Brexit da una parte, al fatto che l’Unione sia in enorme difetto di trasparenza e accountablity e che le regole sull’immigrazione debbano essere cambiate. Un commento in particolare? Il mondo è cambiato da quando il Regno Unito era un Impero: wake up, Brexiteers.
Votare, prima di tutto
Timothy Garton Ash su El Pais dice che i leader britannici che supportano la Brexit non stanno facendo una campagna a tappeto per esortare la gente a votare (temendo che ciò comporti un aumento dei Remain e non dei Leave). Potranno votare i cittadini inglesi membri del Commonwealth (ma non stranieri che vivono in Uk da 30 anni, mettiamola così): la maggioranza dei giovani sembra essere in favore della permanenza dell’UK nell’Unione, e questo sembra spaventare i Brexiteers. Eppure è democrazia, babies.
Euroscetticismo in salsa francese
Le Monde riprende uno studio del Pew Research Center secondo il quale solo il 38% dei francesi ha un’opinione positiva dell’UE: è il secondo paese più euroscettico dell’Unione dopo la Grecia. L’anno scorso la percentuale era pari al 55%, mentre 2004 i francesi che vedevano positivamente l’Unione erano il 69%. Un cattivo segnale? Se si considera che per il 32% dei francesi intervistati la Brexit sarebbe una buona cosa, pare di sì. En attendant la Frexit?
La via austriaca per la Germania?
Su FAZ, Jasper of Altenbockum commenta l’attuale scenario politico tedesco, scosso dal rifiuto di Gauck di correre per un secondo mandato presidenziale. I Verdi e FPD sono in pole position per influenzare la scelta del successore di Gauck, e questo potrà indebolire Merkel (e di conseguenza il suo ruolo in Europa)?
La crisi dei migranti vista dal MOAS
Christopher Catrambone, il fondatore del MOAS (Migrant Offshore Aid Station), parla con il New York Times dell’aumento delle morti fra i migranti che tentano di arrivare in Europa attraversando il Mediterraneo. “È tremendo sentire una madre con i suoi due figli che dice che se ne avesse la possibilità rifarebbe di nuovo quello che ha fatto, anche sapendo che il rischio di morire è così alto.”
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