Lentamente, ma la crisi sta arrivando anche ai Balcani occidentali, e l’aspetto drammatico e’ che sta pesantemente accentuando la criticita’ sociale dell’area.
Secondo un rapporto della Banca mondiale, presentato oggi a Bruxelles nella sede dell’European policy centre (Epc), dopo il 2.2% di crescita registrato nel 2011, Serbia, Albania, Montenegro, Kosovo, Macedonia e Bosnia nel 2012 subiranno un drástico rallentamentio all’1,1%. In pratica, la crisi dell’Unione europea sta penalizzando “l’attivita’ economica e deprimendo le entrate dei governi”, scrive il rapporto. C’e’ anche una buona notizia, il minuscolo settore finanziario dell’Area “e’ ancora relativamente ben messo, nonostante gli elevati livelli di rischio e la vulnerabilit’ a shock negativi, in particolare il rischio di contagio che potrebbe arrivare da sud se la crisi greca dovesse peggiorare”. Tutto sommato, come ha rilevato Rosa Balfour, Capo del programma Europa nel Mondo dell’Epc, i sei paesi “hanno comunque fino ad oggi mostrato una resistenza abbastanza buona al contagio dalla Grecia”.
Questo andamento sta pero’ diventando una tragedia sul fronte sociale, “qui abbiamo le cattive notizie”, spiega Zeljko Bogetic, responsabile per i Balcani occidentali della Banca mondiale. Nella zona si registra “il piu’ alto livello di disoccupazione, il 23%, e di poverta’ in Europa”. Il fenomeno dei senza lavoro e’ concentrato in particolare sui giovani e sui disoccupati di lungo periodo, il che ha “un devastante impatto sul capitale umano, ed anche la classe media sta diventando piu’ vulnerabile”, dice il rapporto.
Dall’Unione europea arrivano varie forme di aiuti, in particolare prestiti della Banca europea degli investimenti, per nuove tecnologie e progetti di sviluppo in generale. Molti rapporti economici sono stabiliti in particolare con l’Italia. Dalla Commissione, ammette Peter Polajnar, Policy coordinator per l’area a questi paesi “diamo gli stessi consigli che diamo ai membri: consolidare i conti pubblici e fare riforme strutturali”. E poi, ad alcuni come la Serbia o il Montenegro, l’aiuto viene dall’aver avviato il processo di adesione, che ha un effetto di calamita, anche per lo sviluppo economico. L’importante, a questo punto, e’ che l’elefante Ue continui a tirare, e non crolli sopra i deboli balcanici.
L.R. ©Eunews.it
Il rapporto e’ a questo indirizzo: http://www.worldbank.org.mk/WBSITE/EXTERNAL/COUNTRIES/ECAEXT/MACEDONIAEXTN/0,,contentMDK:23209953~pagePK:141137~piPK:141127~theSitePK:304473,00.html