Bruxelles – La Commissione europea dovrebbe “prestare un po’ più di attenzione alla sua credibilità” e assicurarsi che il patto di Stabilità venga pienamente rispettato, perché se continua a “chiudere un occhio”, alla fine “ci ritroveremo con un’Unione monetaria cieca”. La strigliata per l’eccessiva flessibilità concessa dall’esecutivo comunitario arriva dal presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem. In un’intervista rilasciata ad un ristretto gruppo di quotidiani europei tra i quali La Stampa, il ministro delle Finanze olandesi si lascia andare e critica il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker per avere detto, nel corso di un’intervista alla tv francese, che l’esecutivo comunitario ha più volte concesso margini di flessibilità alla Francia “perché è la Francia”.
“Se il presidente della Commissione dice che le cose si applicano differentemente per la Francia, questo danneggia la credibilità della Commissione come guardiana dei patti”, commenta Dijsselbloem, secondo cui Bruxelles dovrebbe essere un “arbitro obiettivo” e assicurarsi che le regole vengano rispettate “senza guardare alla dimensione di uno Stato membro o se ci sono state le elezioni”. Insomma “bisogna fare attenzione, può darsi che per qualcuno sia vantaggioso che la Commissione chiuda un occhio…ma alla fine, se chiudiamo sempre un occhio, avremo un’unione monetaria cieca”.
“Per noi l’applicazione del patto è basata sulle regole e sull’evidenza e tiene conto della discrezionalità politica e legale che le regole stesse prevedono”, risponde a nome della Commissione europea il portavoce, Margaritis Schinas, secondo cui l’esecutivo Ue “fa sì che ogni specificità sia presa in conto pur assicurando lo stesso trattamento” per tutti. Jean-Claude Juncker “è stato molto chiaro in molte occasioni dicendo che nell’applicare le regole la Commissione non fa alcuna differenza tra Stati grandi e piccoli”, continua il portavoce in riferimento alla polemica sulla maggiore flessibilità concessa alla Francia, aggiungendo: “è abbastanza ovvio essendo lui un ex premier del Lussemburgo”.