Bruxelles – Lo scandalo dei Panama Papers, l’inchiesta che ha rivelato informazioni dettagliate sulle società off-shore basate a Panama presso lo studio legale Mossack Fonseca e centinaia di loro beneficiari, tra cui personaggi di spicco del mondo della politica e dello spettacolo a livello mondiale, sarà oggetto di un’inchiesta del Parlamento europeo. La Conferenza dei presidenti, l’organo che riunisce il presidente dell’Assemblea e quelli di tutti i gruppi politici, ha trovato l’accordo per il mandato della commissione inquirente richiesta dai deputati ad aprile e che ora dovrà essere votato dai deputati in Plenaria il prossimo 8 giugno.
L’organo sarà composto di 65 membri che avranno il compito di indagare sulle presunte violazioni e i casi di cattiva amministrazione nell’applicazione del diritto dell’Unione rispetto al riciclaggio di denaro, all’elusione e all’evasione fiscale da parte della Commissione o degli Stati membri.
“Ogni anno miliardi di euro scompaiono nei paradisi fiscali che privano le persone e i governi di risorse preziose che potrebbero essere investite in istruzione, sanità, servizi pubblici e lotta contro la povertà”, per questo “vogliamo piena trasparenza e sanzioni per coloro che aiutano gli individui e le aziende a eludere il fisco”, ha chiesto Gianni Pittella, il capogruppo dei Socialisti & Democratici.
Di un “sogno che diventa realtà” parlano i Verdi, e il co-presidente del Gruppo, Philippe Lamberts, afferma: “È chiaro che le norme comunitarie vigenti contro il riciclaggio di denaro non vengono applicate correttamente e che le istituzioni, i governi e le autorità hanno fallito nei loro compiti”, per questo il Parlamento europeo “ha il dovere di investigare la portata e le implicazioni di queste accuse e l’inchiesta deve partire al più presto”.
Dopo la votazione della prossima settimana, il Comitato avrà dodici mesi di tempo per elaborare una relazione.