Bruxelles – La più consumata rimane la cannabis, cresce l’uso dell’ecstasy (Mdma) e preoccupano le nuove possibilità di spaccio via internet. È questa la fotografia del mercato delle droghe nell’Unione europea che emerge dal rapporto 2016 dell’Osservatorio europeo delle droghe. Secondo le stime, oltre 88 milioni di adulti, e cioè più di un quarto della popolazione tra i 15 e i 64 anni, hanno provato sostanze illecite nel corso della loro vita. Nell’ultimo anno, il consumo è concentrato soprattutto tra i giovani, tra i 15 e i 34 anni: si stima che abbiano fatto uso di droga 17,8 milioni di giovani adulti, tra cui i maschi sono il doppio delle femmine.
I livelli di consumo della cannabis, che è la sostanza più consumata in Europa (ne fanno uso 51,5 milioni di uomini e 32,4 milioni di donne), continuano ad aumentare: la maggior parte dei Paesi che hanno presentato una stima in seguito a un’indagine recente ha segnalato un aumento del consumo di questa droga. Si stima che 16,6 milioni di giovani europei tra i 15 e i 34 anni, pari al 13,3% di questa fascia d’età, abbiano consumato cannabis nell’ultimo anno. Tra questi 9,6 milioni avevano tra i 15 e i 24 anni, cioè il 16,4%. Il rapporto tra maschi e femmine è di due a uno. In termini di valore, la cannabis rappresenta la quota più ampia del mercato europeo delle sostanze illecite e la sua produzione è diventata una delle principali fonti di reddito per la criminalità organizzata.
Nell’ultimo anno si è evidenziato anche un aumento dei consumi dell’Ecstasy, l’Mdma. Fino a poco tempo fa, in molti Paesi il consumo di questa sostanza era in calo rispetto ai livelli record raggiunti tra l’inizio e la metà degli anni 2000. Ma ora sembra che questa tendenza stia cambiando. Si stima che 2,1 milioni di giovani di età compresa tra i 15 e i 34 anni (l’1,7% di questa fascia di età) abbiano consumato Mdma nell’ultimo anno, con stime nazionali che variano dallo 0,3% al 5,5%. Tendenze all’aumento si osservano ad esempio in Bulgaria, Finlandia, Francia, Regno Unito. Un’analisi condotta in varie città nel 2015 ha rilevato i carichi di massa di Mdma più elevati nelle acque di scarico delle città belghe e olandesi, e in generale, nella maggior parte delle città, i carichi di Mdma nelle acque di scarico erano più elevati nel 2015 rispetto al 2011 e in alcune città sono stati osservati aumenti considerevoli, che potrebbero essere connessi a una maggiore purezza dell’Mdma o a una disponibilità e a un consumo maggiori della droga.
Preoccupa poi un nuovo potenziale e vastissimo mercato della droga: il web. L’offerta di droghe attraverso fonti online sembra in aumento, anche se a partire da un livello basso, e il potenziale di espansione del fenomeno è senza dubbio considerevole. La rapida evoluzione del settore, favorita dalla sempre maggiore diffusione di Internet, dall’utilizzo di nuove tecnologie di pagamento, dalle innovazioni nella cifratura e da nuove opzioni per la creazione di mercati online distribuiti, fa sì che per le risposte sociali sia difficile stare al passo coi cambiamenti. L’attenzione si è concentrata essenzialmente sulla minaccia posta dai mercati della droga della cosiddetta darknet, la rete oscura dove vige l’anonimato ma è necessario capire anche il crescente ruolo svolto sia dai siti web di superficie, specialmente per quanto riguarda l’offerta di farmaci contraffatti e di nuove sostanze psicoattive, sia dalle applicazioni utilizzate nell’ambito dei mezzi di comunicazione sociale. Le piattaforme online offrono anche possibilità a livello di attività di prevenzione, trattamento e riduzione del danno, che però sono spesso trascurate.
Dall’analisi delle tendenze dell’ultimo anno emergono anche nuove preoccupazioni legate all’aumento dei casi di overdose da eroina o altri oppiacei. Alcuni Paesi con problemi di lunga data legati agli oppiacei, prevalentemente nell’Europa settentrionale, segnalano recenti aumenti dei decessi correlati a queste sostanze, anche se attualmente non esistono elementi che chiaramente attestino un aumento dei neo-consumatori di eroina. I casi di overdose rimangono un problema essenzialmente tra i consumatori di oppiacei più anziani, ma in alcuni Paesi si è osservato un lieve incremento dei decessi per overdose tra i consumatori più giovani, una tendenza che viene individuata come una di quelle a cui prestare maggiore attenzione.